Roma. Ormai è più che una certezza: sarà Pietro Grasso, capo della procura di Palermo, il nuovo superprocuratore antimafia, il terzo in ordine di tempo da quando è stata istituita la procura di via Giulia. Uscito di scena il suo diretto concorrente, il procuratore generale di Torino Giancarlo Caselli, per effetto di una norma ad hoc contenuta nella riforma dell'ordinamento giudiziario che impedisce l'assegnazione di incarichi direttivi ai magistrati che hanno compiuto 66 anni, Grasso è rimasto l'unico candidato della Commissione per gli incarichi direttivi del Csm, che a suo favore oggi si è espressa in maniera quasi unanime:cinque voti a favore e un'astensione. L'unica incognita al momento sono i tempi, anche se al Csm in tanti sperano in margini ristretti.
Tutto dipenderà da quanto tempo il ministro della Giustizia Roberto Castelli si prenderà per dare il suo parere. Un atto obbligatorio ma non vincolante per il Csm, che solo una volta ricevuto il responso del guardasigilli, potrà ratificare il passaggio di Grasso alla poltrona su cui sedeva Pierluigi Vigna.Il Csm lancia Grasso a capo dellAntimafia
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