Uno slalom di sessanta metri per la salvezza, ora a soli due punti di distanza. La prodezza inventata da Juan Cuadrado può essere la svolta per il Lecce. Il colombiano è partito dalla propria trequarti, ha saltato avversari come birilli e poi ha beffato Pegolo con una «palombella» strepitosa che ha chiuso la gara col Siena. Subito sono stati scomodati precedenti illustri: da Weah in Milan-Verona del 96 ad Alexis Sanchez in Cagliari-Udinese dello scorso anno.
E non è un caso che venga accostato al «Nino Maravilla» perché i due sono stati compagni in Friuli. Cuadrado, 23 anni, fa parte della «babele» Udinese, al Lecce è in prestito. E in Puglia è diventato grande. Laria del mare gli ha fatto bene, non poteva essere altrimenti per uno che quando apriva la finestra di casa sua si specchiava nelle acque dei Caraibi. È un punto di riferimento per la banda di Serse Cosmi, il più utilizzato. E la sua specialità sono i gol con le rivali salvezza: prima del Siena, aveva già castigato Parma e Cesena.
«Lo dedico a mia madre che mi ha insegnato cosa vuole dire il sacrificio nella vita», ha detto lala del Lecce. Ne serve tanto per salvarsi. Musica per le orecchie di Serse Cosmi che durante la partita rivolto alla tribuna ha detto: «Oggi sono nate due stelle». Laltra è Luis Muriel, anche lui colombiano, anche lui in prestito dallUdinese, anche lui decisivo ieri: gol dell1-1 e rigore procurato dopo una serpentina, tanto per cambiare.
Grazie a loro, da Twitter, ha dato segnali di vita anche il connazionale Fredy Guarin, ancora un mistero allInter: «Hanno fatto entrambi una grande partita. Che sombrero Cuadrado».
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