Bottega Vini, il tempio del vino veronese

Un locale in un vicolo del centro della città scaligera, a due passi dall’Arena, che ha una storia secolare e travagliata e una delle cantine più belle del mondo. Oggi è di proprietà delle Famiglie storiche dell’Amarone e propone una ricchissima selezione di vini anche al calice e la cucina semplice e sostanziosa dello chef Luca Dalla Via

Bottega Vini, il tempio del vino veronese
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Per una cena anticipata prima di una piovosa rappresentazione dell’Aida all’Arena di Verona – come è capitato a me qualche giorno fa – è d’uopo recarsi alla Bottega Vini, in vicolo Scudo di Francia al numero 3, dove sono attrezzati per far mangiare i melomani (e anche i non melomani) presto nelle sere di spettacolo, che poi l’Arena dista pochi minuti a piedi.

Bottega Vini, i Bigoli cacio e pepe

Ma non è solo la collocazione il punto forte di questo locale che è un luogo storico per i veronesi amanti del vino, che affonda le sue radici addirittura nel Cinquecento: all’epoca della Repubblica di Venezia si chiamava Osteria Lo Scudo di Francia, poi divenne Osteria Biedemeier durante la dominazione austro-ungarica e quindi divenne Spaccio Vini Cantina Sociale quando, nella prima metà del Novecento, vi si vendevano vini di Soave. Nel 1957 fu acquisito dalla famiglia Rizzo-Grigolo che ne fece un ristorante, poi passò ai Pascucci-Barzan. Fu salvato qualche anno fa dalle Famiglie storiche dell’Amarone, che lo rilevarono per farne un luogo di ritrovo che sia certo un punto di riferimento per gli amanti del grande vino veronese, ma anche un luogo dove bere grandi vini da ogni parte del mondo, custoditi in ogni angolo degli affascinati sotterranei, che valgono a Bottega Vini (inserito nel novero dei Locali storici d’Italia) il Wine Spectator Grand Award ogni anno da vent’anni come una delle cento cantine più affascinanti del mondo. Motivo per cui vale la pena ricordare le dodici cantine che fanno parte delle Famiglie storiche dell’Amarone: Allegrini, Begali, Brigaldara, Masi, Musella, Speri, Tedeschi, Tenuta Sant’Antonio, Tommasi, Venturini e Zenato.

Bottega vini, la sala

Oggi Bottega Vini è un locale vivo, sempre pieno di amanti del vino che qui vengono a bersi un calice, magari restando in piedi nel vicolo a fare una moderata baldoria. Chi vuole può anche sedersi all’interno e godersi la cucina onesta e piacevole dello chef Luca Dalla Via, che ha creato un menu senza fronzoli ma di grande sostanza, con materie prime di alta qualità e un filo di fantasia. Io ho condiviso con i miei commensali un bel po’ di antipasti, tra i quali la citazione va certamente all’Insalata tiepida di gallina in agrodolce con capperi e pinoli, che certamente può essere eletto a piatto della serata. Ma mi sono goduto anche l’Insalata di mare tiepida con basilico e limone, le gigantesche Lumache alla bourguignonne, carnose e con meno aglio rispetto alla versione francese, i Calamaretti spillo fritti con lime e jalapeno, del buon Prosciutto di Parma 24 mesi accompagnato da una giardiniera fatta in casa. Tutto ottimo e abbondante. Tra i primi mi hanno sfidato – io che sono di origini romane - con un Bigolo cacio e pepe che ho promosso ampiamente anche se si è cercata la strada più facile di un’estrema cremosità. Ma il bigolo resta la pasta più simile all’originario tonnarello così difficile da reperire al Nord. Poi anche un assaggio dei Maccheroncini all’uovo con un sontuoso ragù di coniglio e timo. Chapeau. Niente secondo perché si stava facendo tardi, ma in carta spiccano il Fegato di vitello alla veneziana con polenta alla griglia, l’Ossobuco di vitello in umido con cipolla al sale e il Secreto di maialino iberico scottato con scarola, pinoli e uvetta.

Tra i dolci il Tiramisù Bottega, la Pavlova con frutta fresca di stagione e la Tortina di nocciole piemontesi con la crema allo zabaione.

Naturalmente si beve grandiosamente, il giovane sommelier Simone Isoli pesca sapientemente dalla monumentale cantina. Il servizio è giovane e accurato grazie alla regia del direttore Luca Nicolis.

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