Retrogusto

Cafezal punta sul crowdfunding per diventare internazionale

La catena di caffetterie moderne di Carlos Bitencourt che ha fatto conoscere a Milano lo Specialty Coffee ha lanciato una campagna di finanziamento diffuso da 1,2 milioni per alimentare il progetto di espansione nel resto d’Italia e nel mondo. A partire da Lisbona

Cafezal punta sul crowdfunding per diventare internazionale

Ascolta ora: "Cafezal punta sul crowdfunding per diventare internazionale"

Cafezal punta sul crowdfunding per diventare internazionale

00:00 / 00:00
100 %

Sempre più spesso le realtà gastronomiche ricorrono al crowdfunding per finanziare progetti di crescita e sviluppo. Di recente Baladin, il più noto e forse il primo birrificio artigianale italiano, ha fatto partire una campagna di finanziamento diffuso da 5 milioni di euro. E dallo scorso 28 febbraio è partita anche l’equity crowdfunding di Cafezal, il concept di torrefazione e caffetteria che ha fatto conoscere a Milano la cultura degli Specialty Coffee, i caffè di eccellenza. A meno di due settimane dal lancio dell’operazione è già stata raggiunta la cifra di 743.466 euro, ben oltre la metà del target fissato a 1,2 milioni di euro sulla piattaforma specializzata Mamacrowd, da dove è anche possibile investire nell’operazione.

Le nuove risorse saranno destinate allo sviluppo di un piano di espansione che prevede l’apertura di nuovi locali in alcune delle principali regioni del Centro Nord Italia e l’avvio della scalata all’estero partendo da Lisbona. Oggi Cafezal Specialty Coffee Roasters conta su tre shop a Milano, uno dei quali in via Solferino 27. Qui nel 2017 Carlo Bitencourt, un ingegnere industriale brasiliano che aveva scelto dopo quindici anni in giro per il mondo per importanti società di consulenza, decise di aprire a Milano un punto vendita per il caffè di alta qualità. Una scelta coraggiosa per quei tempi in un Paese come l’Italia dove andare oltre al concetto di espresso da materia prima di incerta provenienza servito frettolosamente al bar voleva dire bestemmiare. “Il nostro – spiega Bitencourt - è un business di nicchia che prima praticamente non esisteva nel settore food retail. Io appartengo al mondo della caffetteria specialty, ma sono sempre stato affascinato da design, stile e soprattutto estetica della caffetteria italiana. A mio avviso la caffetteria specialty, unita a questi aspetti, ha una forza internazionale di crescita, uscendo della nicchia e diventando un modello di avanguardia”. Poi sono arrivati il Coffee Hub di viale Premuda (nel quartiere Risorgimento), uno spazio di 450 metri quadrati che oltre alla caffetteria moderna e al ristorante per il servizio di colazione, pranzo e brunch, ospita la nuova torrefazione di Cafezal, una Coffee Academy dove si tengono corsi per appassionati e professionisti del settore, uno spazio co-working e un Members Club, uno “speakeasy” esclusivo dedicato agli appassionati di caffè. E infine, nel maggio 2023, ecco il terzo shop in un elegante edificio liberty di inizio Novecento in corso Magenta, una delle zone più prestigiose della città. “Qui l’idea – spiega il founder di Cafezal – è stata quella di unire l’eccellenza e la sostenibilità di una caffetteria moderna con l’estetica di un antico caffè milanese. Il brand Cafezal non è chiuso, sempre uguale, ma si adatta ai contesti dove apre”. Nel frattempo il gruppo è anche diventato fornitore di caffè di alta qualità per oltre 30 importanti realtà del settore HoReCa. In anni non facili per il mondo della ristorazione la value proposition è cresciuta esponenzialmente dai 2 milioni di euro del dicembre 2021 ai 4,7 del febbraio 2023 fino ai 6,75 attuali.

Punti di forza del marchio Cafezal sono la qualità della materia prima (si lavorano e si servono solo Specialty Coffee, ovvero caffè che hanno ottenuto un punteggio molto alto nella valutazione di un panel di esperti mondiali), l’utilizzo di macchine di grande efficienza energetica, la collaborazione con aziende di design per creare ambienti eleganti che trasformano l’esperienza del caffè in una proposta di lifestyle. Il rapporto con i produttori di caffè specialty all’origine è diretto, con lo stesso Bitencourt che va di persona a scegliere i chicchi nelle piantagioni e i produttori che vengono a Milano a raccontare e spiegare la loro realtà.

Il taglio minimo della sottoscrizione per l’equity crowdfunding è fissato in 250 euro, un importo alla portata anche dei semplici appassionati del caffè di qualità. “Con queste risorse vogliamo aumentare la visibilità del marchio – spiega Bitencourt – per affermarci in Italia come brand leader di lifestyle nel mondo della caffetteria moderna e degli Specialty Coffee”. L’ambizione è far uscire Cafezal dal capoluogo lombardo per renderla una azienda di riferimento sul piano internazionale, in particolare nel mondo latino (Europa del Sud e America meridionale). Questo spiega l’apertura già programmata a Lisbona, prima tappa prevista dell’espansione internazionale, storicamente una porta d’ingresso delle merci dal Sud America (quindi anche dei chicchi di caffè) verso l’Europa. “Sono di famiglia italiana, ma nato e cresciuto a Porto Alegre – spiega Bitencourt -. Ho costruito però la mia carriera da 16 anni in Europa e sicuramente queste esperienze all’estero mi danno la spinta naturale di voler vedere Cafezal internazionale”.

Con l’aiuto di tutti.

Commenti