
Non c'è un bicchiere giusto e uno sbagliato, quindi potete rilassarvi. Il whisky è libertà, quindi se vi va di berlo nel tumbler classico in cui gli attori di Hollywood sorseggiano il loro bourbon on the rocks, oppure nel bicchierino della grappa, o ancora in un boccale da 2 litri che avete rubato all'Oktoberfest, sappiate che potete farlo. Se invece parliamo di single malt e di bicchieri da degustazione in grado di amplificare tutte le note sensoriali del whisky, beh allora c'è un vincitore, il re dei bicchieri: il Glencairn glass, che in compie 25 anni.
Era il 2000, quando Raymon Davidson, fondatore di Glencairn Crystal, ebbe l'idea di disegnare e produrre un bicchiere su misura per i profumi del re dei distillati. Per farlo, prese spunto dal bicchiere «copita», con piccolo stelo, corpo panciuto e imboccatura più stretta per convogliare gli aromi, utilizzato dai maestri di cantina di Jerez per assaggiare lo sherry. Invece dello stelo, scelse un fondo solido e basso. Era nata un'icona. E un business.
Di Glencairn, se ne producono 5 milioni l'anno e finora ne sono stati venduti 50 milioni di pezzi, in 140 mercati. Al di là dell'indubbio successo commerciale, una grande soddisfazione deriva anche dai vari premi per l'innovazione e per il design, ma soprattutto l'apprezzamento generalizzato degli appassionati. I punti forti? Beh, consente di concentrare i profumi al naso e di apprezzare sia il colore sia le «gambe» del whisky, ovvero le lacrime che si raccolgono sulle pareti di vetro; accoglie 35 ml di distillato e c'è spazio anche per l'aggiunta di acqua; inoltre è resistente e la forma unica ed elegante non passa inosservata.
Il bicchiere dell'azienda familiare di East Kilbride, insomma, ha una marcia in più.
Anche grazie al fatto che alla progettazione hanno contribuito anche i master blender di diverse distillerie. Un lavoro di gruppo eccellente, tanto che perfino la Scotch Whisky Association ha ufficialmente dato il suo endorsement.