“Sapore di mare”: Soranno e de Chirico tra cucina e memoria

In uscita un libro nato dal dialogo tra il “culinary ambassador” di Langosteria e il regista e sceneggiatore, che sul filo della memoria racconta una vita dedicata al regalare emozioni attraverso i piatti. Il volume è una sorta di biografia gastronomica c

“Sapore di mare”: Soranno e de Chirico tra cucina e memoria
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Un libro che non vuole essere l’ennesima autobiografia di uno chef, ma il racconto di una vita filtrata attraverso la cucina. Sapore di mare (Topic Edizioni) nasce dall’incontro tra Mimmo Soranno, Culinary Ambassador di Langosteria, e Salvatore de Chirico, regista, sceneggiatore e scrittore. A unirli l’idea che cucinare non sia soltanto tecnica o mestiere, ma soprattutto cura, di sé stessi e degli altri. Il volume raccoglie ricette che hanno contribuito al successo di Langosteria, ma anche ricordi d’infanzia, riflessioni e passaggi autobiografici. Non un semplice ricettario, dunque, ma un percorso narrativo, arricchito dalle fotografie di Cristiano Di Nicola. “Le storie diventano ricette, e le ricette diventano emozioni”, sintetizza de Chirico, sottolineando l’intreccio fra memoria e creatività che attraversa le pagine.

Soranno parte da un bagaglio personale fatto di radici pugliesi, dall’insegnamento di una madre instancabile in cucina, e lo trasforma in una proposta gastronomica capace di adattarsi ai contesti internazionali in cui Langosteria si è sviluppata: da Milano a Parigi, da Saint-Moritz a Paraggi. La sua cucina, racconta il libro, è una decodifica di sapori semplici e diretti, elaborati con tecniche affinate in oltre cinquant’anni di mestiere. “Non avevo mai pensato di scrivere un libro – ammette Soranno – io che le scuole non le ho mai finite. Invece eccomi qua a raccontare il viaggio di una vita, con l’unico alfabeto che conosco: quello del cibo. È un omaggio a mia madre, la più grande cuoca che abbia mai conosciuto”.

Retrogusto

Accanto al percorso personale, Sapore di mare ricostruisce l’incontro con Enrico Buonocore, fondatore di Langosteria, che affida a un ricordo la chiave del loro rapporto: “Il nostro patto non scritto fu far mangiare bene e far stare bene. Con Mimmo trovammo subito una visione comune. Lui non è solo uno chef, è un leader. Oggi è il nostro Culinary Ambassador, il faro per tutti i nostri cuochi”.

Il volume si apre con una prefazione firmata da Gabriele Salvatores, cliente abituale di Langosteria. Il regista sottolinea la capacità di Soranno di trattare la materia prima come un autore cinematografico sceglie i propri ingredienti narrativi: riconoscendone l’anima e traducendola in racconto.

Dal libro è nato anche un cortometraggio, The Taste of Sea, diretto da Salvatore de Chirico e prodotto da Indiana Production. Le immagini seguono Soranno tra Milano, Portofino e la Puglia, alternando le cucine dei ristoranti alle atmosfere intime dei luoghi d’origine. Vengono mostrati i passaggi che segnano il suo lavoro: la selezione degli ingredienti, la preparazione, la condivisione del piatto. Centrale, anche qui, il ricordo della madre e di una cucina “delle mani”, fatta di trasformazioni possibili e rispetto per ogni materia, anche quella più umile. Indiana Production, fondata nel 2005, ha alle spalle un catalogo che spazia dal cinema alla pubblicità, ed è oggi parte del gruppo europeo Vuelta. Sapore di mare si inserisce nella linea editoriale di Topic, casa editrice dedicata alla non-fiction, che accoglie testi gastronomici, divulgativi e tecnici con l’obiettivo di proporre contenuti di qualità e di utilità concreta per i lettori.

Per de Chirico, classe 1990, si tratta di un ulteriore tassello in un percorso che lo ha visto impegnato fra cinema e scrittura. Autore di cortometraggi premiati e di serie televisive, sta sviluppando il suo primo film da regista.

Con Sapore di mare firma un’opera che si muove su due piani: da un lato la memoria personale e professionale di Soranno, dall’altro la volontà di trasformarla in una narrazione capace di raggiungere un pubblico più ampio.

Un libro che, tra parole e immagini, fonde due linguaggi diversi ma complementari: quello del cibo e quello del racconto.

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