Sapori e Storie di Roma. 30 imperdibili ristoranti di quartiere ​

American Express, in collaborazione con Confesercenti Roma e con Le Guide de L’Espresso, ha confezionato la guida "Sapori e Storie di Roma. 30 imperdibili ristoranti di quartiere"

Sapori e Storie di Roma. 30 imperdibili ristoranti di quartiere ​
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I ristoranti stellati restano un sogno, ma vuoi mettere quello sotto casa? C’è da difendere l’identità dei quartieri, insomma, ed è per questo che American Express, in collaborazione con Confesercenti Roma e con Le Guide de L’Espresso, ha confezionato la guida "Sapori e Storie di Roma. 30 imperdibili ristoranti di quartiere". Un omaggio alla cucina romana e al ruolo centrale delle piccole realtà gastronomiche nel tessuto urbano della Capitale. La guida sarà disponibile gratuitamente online dal 17 giugno 2025 (all’indirizzo americanexpress.it/saporiestoriediroma) e sarà in formato digitale e bilingue (italiano e inglese): racconta trenta tappe imperdibili della cucina informale romana, luoghi dove i sapori della tradizione si intrecciano con storie di famiglie, botteghe tramandate da generazioni e nuove avventure imprenditoriali radicate nel territorio. Non si tratta solo, dunque, di recensire piatti o valutare menu, ma di valorizzare il legame tra gastronomia e comunità, in un viaggio che attraversa i quartieri di Roma alla scoperta dell'autenticità. La guida segue l'esperienza positiva del progetto milanese Tesori di Quartiere, lanciato sempre da American Express nel 2024, dedicato alle botteghe storiche del capoluogo lombardo.

I ristoranti informali

Il lancio della guida si inserisce nella più ampia campagna Shop Small di American Express, attiva fino al 19 giugno 2025 e che da anni sostiene le piccole attività locali incoraggiando i consumatori a preferire il commercio di prossimità. Alla base la convinzione che i piccoli esercenti sono non solo fondamentali per l’economia, ma anche per la salvaguardia della cultura e dell’identità locale.

Lo conferma, d’altronde, una recente indagine condotta da BVA Doxa: il 94% degli italiani intervistati riconosce il ruolo cruciale delle attività locali nella conservazione del carattere dei quartieri. E il 63% afferma di frequentare un ristorante informale almeno una volta al mese, a dimostrazione che le trattorie, le osterie e i locali di cucina casalinga non solo resistono, ma prosperano grazie al loro legame con la comunità. Ecco perché dunque puntare sulla cucina romana: carbonara (63%), cacio e pepe (59%) e amatriciana (53%) sono i piatti più amati, non solo da chi abita in città, ma dagli italiani di ogni regione. Per il 52% degli intervistati, ciò che spinge a scegliere un ristorante di cucina romana è l’autenticità dei piatti; per il 49%, la qualità degli ingredienti. Riguardo a quando andare a cena, il fine settimana è il momento privilegiato per gustare queste specialità: il 44% preferisce trattorie e osterie per la cena del sabato sera, mentre il 21% le sceglie per il pranzo domenicale. Un’esperienza non solo culinaria, ma profondamente sociale.

Lo shopping di prossimità

Oltre alla ristorazione, l’indagine mette in luce una crescente attenzione al commercio di prossimità. Il 79% degli italiani fa acquisti nei negozi di quartiere almeno una volta a settimana; il 20% lo fa tre o più volte. Nelle grandi città (oltre 500.000 abitanti), questa percentuale sale al 29%. Interessante notare come questa abitudine non si fermi nei confini del proprio quartiere: quasi la metà dei consumatori (48%) dichiara di cercare e sostenere piccole attività anche quando viaggia in altre regioni italiane. Una forma di turismo responsabile, in grado di sostenere direttamente le economie locali.

Il passaparola resta il mezzo più potente per scoprire nuovi negozi o ristoranti: il 70% degli italiani afferma di aver scoperto un nuovo locale semplicemente camminando per strada, il 65% grazie ai consigli di amici e familiari, mentre il 26% si affida ai suggerimenti dei social media.

Pagamenti digitali e vantaggi

La ricerca conferma anche una trasformazione nei comportamenti d'acquisto. Ovvero: i clienti cercano autenticità, ma anche comodità, e per il 74% degli intervistati un ristorante informale deve accettare pagamenti digitali, mentre il 78% sarebbe più propenso a frequentarlo se potesse usufruire di sconti e vantaggi collegati alla propria carta. Un segnale chiaro per le attività locali: innovazione e tradizione possono (e devono) convivere. Anche la trattoria di quartiere può, anzi deve, restare al passo coi tempi, senza perdere la propria anima.

Così la guida Sapori e Storie di Roma non è solo, alla fine, un elenco di ristoranti da provare, ma un invito a vivere la città in modo diverso: con lentezza, curiosità e attenzione. A scegliere di mangiare in un posto che conosce il tuo nome. A fare acquisti in una bottega che esiste da cinquant’anni. A contribuire, con piccoli gesti quotidiani, alla vitalità del proprio quartiere.

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