
Se la crisi dell’economia occupa le prime pagine dei giornali, a essere finito sempre più nel mirino di molti genitori tedeschi è anche il sistema scolastico, una volta orgoglio del paese. Nelle scuole tedesche lo spazio per il pensiero critico si è ridotto drammaticamente, tanto da spingere molte famiglie a rivolgersi a scuole private. Nonostante le rette pesanti, le liste d’attesa per questi istituti, che costituiscono circa il 12% delle scuole tedesche, si stanno allungando a dismisura. I genitori ne hanno avuto abbastanza di sottoporre i propri figli all’asfissiante indottrinamento che è la normalità in troppe scuole pubbliche.
Multiculturalismo uber alles
Alla base di queste decisioni ci sono i dati sempre più deludenti riguardo alle performance degli studenti delle scuole pubbliche: secondo l’ultimo rapporto, un terzo degli alunni tedeschi non raggiunge il livello minimo in quanto a lettura e aritmetica. Se la politica continua a gettare sempre più soldi nel calderone, sperando che risolvano i problemi, i cittadini tedeschi sembrano averne avuto abbastanza. Il problema dei problemi è che, secondo uno studio del 2024, oltre 40% degli alunni hanno genitori immigrati e parlano poco e male il tedesco. Molti, invece, si lamentano di come, a partire dal 2015, l’ossessione per l’accoglienza dei “migranti” abbia fatto abbandonare l’oggettività a favore di un insegnamento “più inclusivo”.

L’idea che il curriculum dovesse puntare all’assimilazione degli studenti immigrati nella cultura tedesca, è stato condannato come “antiquato” e talvolta “dannoso”: al posto di studiare materie in maniera oggettiva, ai bambini si insegna a vedere la cultura tedesca come “razzista” e abbracciare le tendenze del momento in maniera acritica. Quasi tutte le scuole tedesche mostrano con orgoglio un cartello che dice “Scuola senza razzismo”: per fregiarsi di questo titolo, almeno il 70% degli insegnanti deve promettere di combattere “ogni forma di discriminazione” e organizzare giornate a tema per promuovere i temi più alla moda. L’imposizione di questo “anti-razzismo militante” assume spesso e volentieri la forma di sessioni di indottrinamento all’ideologia dominante, discriminando apertamente la cultura tradizionale e la religione cristiana. Poco importa se non sanno leggere o fare di conto: l’importante è che i bambini pensino le cose giuste.
Libri di testo “gretini”
Questa deriva ideologica è evidente nei libri di testo scelti da troppe scuole tedesche: un’inchiesta condotta dal giornale Die Welt lo scorso dicembre ha mostrato come i dati scientifici siano spesso e volentieri “piegati” pur di supportare l’ambientalismo più becero. Lo scopo sembra essere quello di traumatizzare i bambini con visioni apocalittiche del “cambiamento climatico”, usando spesso un’app sviluppata dalla televisione pubblica Wdr che permette di vivere un’alluvione o un incendio in realtà virtuale. Un libro di geografia per le superiori, Seydlitz Geographie 2, mostra grafici allarmisti che includono dati sulle temperature globali risalenti a 12.000 anni fa, tralasciando di menzionare come l’attendibilità dei dati più vecchi di 6.000 anni sia vivacemente disputata in ambito scientifico.

L’ideologia globalista, poi, si infiltra ovunque, anche nei corsi d’inglese: l’edizione 2023 del testo Focus on Success per le superiori, per insegnare la grammatica, usa esercizi che parlano di clima, dei benefici dell’Unione Europea, l’importanza della “diversità”, dell’accoglienza verso i “migranti” o verso i trans. Niente più spazio per la letteratura, per la discussione critica: l’unica cosa che conta è non offendere nessuna sensibilità. Le scuole non hanno più spazio per la matematica o le lingue straniere: tutto deve piegarsi all’indottrinamento volto alla creazione di nuovi, obbedienti soldatini per le armate “gretine”, pronti a votare per i partiti della sinistra sempre e comunque.
Serve la rivolta dei genitori
Sabine Beppler-Spahl, presidente del think tank liberale Freiblickinstitut, in un pezzo pubblicato sul sito European Conservative, mostra come alcuni genitori, invece di accettare l’indottrinamento forzato dei propri figli, abbiano deciso di combattere. Se molti consigliano ai figli di rimanere in silenzio per non compromettere il proprio futuro accademico, altri si organizzano, riuscendo talvolta a bloccare gli eccessi progressisti nelle scuole pubbliche. Dieci anni fa, i genitori dello stato del Baden-Württemberg si lanciarono contro ad un programma di educazione sessuale particolarmente estremo, nel quale si diceva ai bambini delle elementari che “essere etero potrebbe essere solo temporaneo”. La sinistra si scagliò contro i genitori, dandogli degli omofobi, ma raccolsero oltre 200.000 firme, riuscendo a bloccare l’introduzione di questo programma nelle scuole.

Più recentemente, i genitori degli alunni di alcune scuole berlinesi, sono riusciti a impedire che, durante il mese del Ramadan, ci fossero visite obbligatorie alle moschee. Se le feste cristiane sono spesso ignorate, ogni bambino era costretto a partecipare alla cerimonia della fine del digiuno islamico. Il Senato di Berlino ha dato ragione ai genitori, dicendo che le scuole devono rimanere neutrali: il vento sta cambiando, visto come nel 2019 un tribunale dello Schleswig-Holstein multò di 50 euro i genitori che si erano rifiutati di partecipare. Queste proteste sono fondamentali per combattere una deriva ideologica che sta distruggendo il sistema scolastico tedesco.
Il rigore intellettuale è scomparso, si insegna ai bambini a non mettere mai in dubbio l’ideologia dominante e non fare domande scomode. La speranza è che siano sempre più i genitori disposti a riprendersi le scuole pubbliche prima che sia troppo tardi.