Finita lestate la città si rimette in moto, la politica riprende i suoi ritmi e le polemiche che sempre laccompagnano. Anche i protagonisti non sono nuovi, uno almeno: lassessore alla Cultura di Palazzo Marino, Vittorio Sgarbi, che ieri ha fatto dietrofront rifiutandosi di partecipare al dibattito in programma alla festa dellUnità, organizzato da Pierfrancesco Majorino, consigliere comunale dellUlivo per il Pd. Questo dopo che sabato aveva assicurato la sua presenza.
«Non intendo prestarmi a pubblici e ridicoli processi preventivi basati sullignoranza di chi scrive titoli menzogneri» ha spiegato Sgarbi. Il titolo in questione recitava: «Milano: della cultura non si sa niente». «Il titolo - replica Majorino - si riferisce alla mancanza di comunicazione da parte del Comune in materia di cultura. Sì, è provocatorio, ma Sgarbi conosceva il titolo da tempo e sapeva anche che il taglio sarebbe stato un dibattito aperto a più voci». Al dibattito, infatti, erano invitati anche Carlo Fontana, senatore dellUlivo, Daniela Benelli, assessore alla Cultura della Provincia, Francesco Micheli, presidente del Mito, il Milano Torino Settembre Musica.
«Mentre tutti parlano di Mito, mentre per tutta lestate si è parlato di cultura grazie alla più grande serie di mostre che la città di Milano abbia ospitato in una sola estate - mostre che hanno totalizzato 380mila visitatori -, mentre a Londra come in Messico la gente mi parlava dei graffiti del Leoncavallo e di Vade Retro gli unici ad ignorare, evidentemente in malafede, i dati del grande incremento di visitatori alle mostre paiono essere solo gli iscritti al partito di Majorino. Non temo il confronto - ha concluso lassessore palesemente irritato - ed anzi rilancio: organizzerò un incontro alla fine del Mito, il giorno 25 e 26 settembre, aperto ai diversi esponenti della cultura milanese».