Avventure, battaglie e magia Meglio "Destiny" dei romanzi

Tra molti noiosi libri italiani e il gioco più costoso di tutti i tempi c'è un abisso. Perché i nostri autori non sono capaci di sognare

Avventure, battaglie e magia Meglio "Destiny" dei romanzi

Che fai tu, luna, in ciel? Dimmi che fai, silenziosa luna? Silenziosa mica tanto, siamo appena tornati, io e due miei amici Guardiani, e ti assicuro che lassù c'è in corso una guerra all'ultimo sangue. Comunque, quella dannata Maliarda alla fine l'abbiamo uccisa. Mentre combattevo, aspettando la ricarica della sfera di luce, mia arma segreta, mi ha chiamato perfino Giuseppe Cruciani da Radio 24 per chiedermi non so cosa in diretta, gli ho sbattuto giù senza rispondere e gli ho mandato un sms: «Sono dentro Destiny , non posso». D'altra parte sono uno scrittore, io lavoro anche così.

Ho visto cose che voi umani senza PS4 o Xbox non potete neppure immaginare. Qui, dalla Torre, si gode una vista veramente fantastica, altro che quei paesini di montagna dove ogni tanto qualcuno ti porta a vedere il panorama, davanti a una balaustra a picco come sullo sfondo un quadro di Leonardo, e tu devi esclamare «Oh, che bello!» sennò si dispiace, non il panorama ma quello che te lo fa vedere.

Qualche volta alla Torre ci vengo solo per rilassarmi, mi siedo e guardo questo cielo meraviglioso dai colori incredibili, e i resti delle città distrutte da quegli stronzi dei Caduti, centinaia di metri più in basso. È molto poetico e struggente, meglio dei versi di Zeichen o della Merini, per me perfino di Montale o Penna.

Volendo si possono scambiare quattro chiacchiere con gli altri guardiani, come se fossimo i quattro amici al bar di Gino Paoli, ma in un futuro lontano lontano. Dove il miglior shopping è dal mercante di armi Xur, si paga in contanti, con le Monete Strane e i Granelli di Luce.

Tanto sopravvivo bene, sono a livello 18 e ho un sacco di punti esperienza, e me la cavo anche senza gli ottanta euro di Renzi, che comunque mi sembrano un grande passo avanti democratico: in sei mesi tutti possono avere una PS4 e entrare in Destiny . Io ho già sterminato migliaia di caduti: decine di cavalieri e orchi e maliarde e arpie e hobgloblin e minotauri, e non so più quanti stiletti, servitori, schiavi maledetti. Alcuni a mani nude, o meglio con degli schiaffoni elettromagnetici, un mix tra Matrix e Bud Spencer. I Vex sono robot che vengono da Venere, ti si scagliano addosso anche senza testa. Da non confondere con gli Exo, esseri robotici senzienti costruiti dagli umani, nostri alleati.

Insomma, che bravi questi di Bungie, realizzatori del videogioco più costoso di tutti i tempi, cinquecento milioni di euro. Capaci di creare un universo spettacolare, dei dialoghi realistici, una fantascienza convincente che è perfino sottoposta alle regole biologiche dell'evoluzione e alle leggi della fisica. E perfino con un'etica classica e di specie: tanto per cambiare bisogna salvare l'umanità, o quel che ne resta. Un appunto astrofisico: neppure nel 2714 Venere potrà diventare un pianeta abitabile con tanto di montagne e fiumi, anche senza scomodare Stephen Hawking bastava cercare qualche informazione su Wikipedia .

Non so, a un certo punto quando torno nella realtà reale mi viene da pensare che sia molto meglio di un film, infinitamente meglio di un romanzo italiano di successo. Mi viene da pensare ai nostri autori di narrativa più coccolati e venduti, con queste tramine striminzite, provinciali, lagnosette, così semplici e innocue e fatte con lo stampino e fermi al pasolinismo, all'impegno, al sentimentalismo consolatorio. I vecchi furbi di successo, tipo Carofiglio, Camilleri, Baricco, Volo, fino a Gramellini, e i più giovani arrampicatori o già arrampicati, anche loro insopportabilmente buonisti: il misticismo madonnaro dei sardi di Michela Murgia, Silvia Avallone con i due ragazzi biellesi di Marina Bellezza, Nicola Lagioia che sta per tornare con un romanzo su due giovani pugliesi dove frigna sulle colpe dei padri e le colpe dei figli, cioè sempre lo stesso.

Tutti in fila per il premio x e y con questi orizzonti piccini picciò, l'eterno ritorno del neorealismo straccione e piagnone e moralista, con la fantasia a buon mercato di un sindacalista in pensione. E poi dicono che in Italia non si legge. Il problema è che ho citato proprio coloro che si leggono, mica il Moresco di Canti del caos , penso, dal quale si potrebbe trarre tranquillamente un videogioco alla Destiny .

Non il Moresco della Lucina e della Fiaba d'amore , per carità, infatti se li è ciucciati Fabio Fazio. Mamma mia che depressione, fatemi tornare subito in Destiny , sperando che l'umanità da salvare non sia quella di questi qui, altrimenti preferisco schierarmi con gli alieni.

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