Chi è

Giampaolo Pansa ha iniziato la sua carriera giornalistica alla Stampa. Ha poi scritto per Il Giorno, Il Corriere della Sera e Panorama. Ha lavorato a lungo anche a La Repubblica, di cui è stato vicedirettore, ed è stato condirettore de L’Espresso, per il quale ha anche tenuto una rubrica settimanale di politica e costume: «il Bestiario». Pansa è stato per anni uno dei rappresentanti della linea editoriale de La Repubblica, vicina alla sinistra di opposizione, ma senza risparmiare critiche al Partito comunista italiano. Negli ultimi anni ha pubblicato una serie di saggi nei quali si è concentrato su episodi oscuri della Resistenza italiana, raccontando le violenze compiute da partigiani comunisti nei confronti di fascisti, partigiani bianchi e talvolta anche cittadini comuni durante e dopo la Seconda Guerra Mondiale. Tra i suoi saggi sul tema, si ricordano Il sangue dei vinti, vincitore del Premio Cimitile 2005, Sconosciuto 1945 e La grande bugia. Dopo la pubblicazione de Il sangue dei vinti, Pansa è stato accusato, tra gli altri da Giorgio Bocca, di aver gettato fango sulla Resistenza.

Alcuni settori della storiografia accademica hanno inoltre criticato Pansa per l’utilizzo di un approccio narrativo così diverso dallo stile opaco che sovente caratterizza la ricerca storica italiana. Accuse che Pansa nei suoi successivi libri ha rintuzzato. A inizio ottobre 2008 ha lasciato L’Espresso, dopo 31 anni, per approdare al quotidiano Il Riformista. Il suo ultimo libro è Il revisionista (Rizzoli).

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