Cultura e Spettacoli

"Così il mio burattino riporta i bambini a misurarsi con la realtà"

Da lunedì su Rai Yoyo "Pinocchio and Friends". L'ideatore, regista e produttore Iginio Straffi: "Li fa crescere"

"Così il mio burattino riporta i bambini a misurarsi con la realtà"

Certo, Pinocchio dice ancora le bugie, gli si allunga il naso, si caccia in un mare di guai, viene rimproverato dal Grillo Parlante, importunato dal Gatto e la Volpe e salvato dalla Fata Turchina. Però non vive in una povera bottega al freddo, ma in un colorato borgo toscano dei giorni nostri dove abitano bambini con lo smartphone e le scarpe da ginnastica. E ha anche un'amica del cuore: una bambola animata. Ecco, questo è il nuovo Pinocchio di Iginio Straffi, il produttore (nonché disegnatore, autore, regista e scrittore) più amato dalle bambine alle quali ha regalato le Winx e tutto il mondo delle eroine al femminile. Pinocchio and Friends è la nuova scommessa di Straffi e della sua casa di produzione Rainbow: la serie animata sarà in onda da lunedì su Rai Yoyo (alle 20,25 e alle 13, disponibile già su RaiPlay) con i primi 26 episodi, ognuno di 12 minuti, in animazione di alta qualità.


Straffi, che cos'ha da dire Pinocchio ai bambini di oggi?

«Ancora tantissimo. Innanzitutto il messaggio alla base della favola di Collodi: bisogna essere onesti, altrimenti si finisce male. Come succede a Lucignolo che, in un episodio, diventa minuscolo con una testa gigante».

Iginio Straffi


Il Paese dei Balocchi adesso è il web, un inganno molto più potente.

«Infatti il nostro burattino vuole invogliare a riappropriarsi del mondo reale, a vivere avventure - alcune simili, altre diverse da quelle scritte da Collodi - che diventano esperienze di crescita: in strada, nei boschi, in mare. In contrapposizione ai compagni di scuola che si perdono dietro ai telefonini e sono antipatici».


Nel mondo moderno le bambine non restano ai margini delle favole...

«Per questo abbiamo introdotto la figura di Freeda, una bambola di pezza, coraggiosa piratessa che, prima del maleficio di una strega, era una bambina e vuole tornare a esserlo: ha un ruolo da protagonista, insieme a Pinocchio. Nel romanzo di Collodi l'unica figura femminile importante è la Fata Turchina, una presenza da comprimaria».


Per lei che è il «papà» delle Winx, la parità femminile è un mantra, ma in questo caso avete scelto di aderire ai dettami del politicamente corretto?

«Noi da sempre proponiamo un mondo multiculturale, multietnico, inclusivo. Non l'ho mai fatto per compiacere qualcuno o qualche moda. E penso che anche adesso bisognerebbe evitare certe forzature che limitano la creatività, e lasciare spazio e fiducia alla sensibilità degli autori».


In Fate, la saga live, però avete dovuto inserire il personaggio sovrappeso di Terra al posto di Flora.

«Era un desiderio di Netflix rivolto a un'ottica americana. A volte si devono fare dei compromessi ma, alla fine, mi sembra che il prodotto sia riuscito molto bene e abbia avuto grande successo. Nella seconda stagione si vedrà come sarà risolta l'assenza di Flora».


Le fatine sono state uno strumento di crescita per generazioni di bambine.

«Mi piace pensare che abbiano dato un piccolo contributo all'emancipazione delle ragazze. Oggi in tanti si sono accorti del messaggio forte che contengono. Per anni le Winx sono state criticate perché belle, snelle e alla moda, senza conoscerne il valore. Io ricordo sempre: per forza devono essere magre, perché volano... Questo mese sono protagoniste di una campagna contro la violenza sulle donne».


Pinocchio and Friends viaggerà nel mondo. Non rischiate di dare una lettura troppo diversa del libro ai bambini che non lo conoscono?

«Al contrario, il nostro intento è incuriosirli in modo da invogliarli a leggere il romanzo che purtroppo è stato dimenticato in questi anni. Una versione fedele all'originale farebbe fatica ad appassionare i piccoli di oggi».


Le serie animate giapponesi su Pinocchio risalgono agli anni '70, lei ha impiegato dieci anni per realizzarla. Ora in onda sulla Rai ce ne saranno addirittura due (l'altra è Il villaggio incantato di Pinocchio).

«Mi è servito molto tempo per trovare la chiave giusta per rendere omaggio a Collodi e nel contempo realizzare un prodotto appetibile in tutto il mondo. Il fatto che ora ce ne siano due vuol dire che sono maturi i tempi per riportare il romanzo in tv. Comunque la versione francese/Palomar è molto diversa, raccoglie i personaggi di tutte le favole».


Il suo burattino diventerà un bambino?

«È lo scopo del romanzo e del nostro cartone. Ma speriamo che lo diventi il più tardi possibile, perché vorrà dire che la serie avrà successo e che ne faremo molte stagioni».


La sua Rainbow è una grande realtà europea sempre più in espansione.

«Noi siamo e vogliamo restare una società che scrive storie italiane che possano interessare il mercato internazionale. In un'ottica sia creativa, sia industriale. Stiamo ampliando questa visione con la Colorado Film che, oltre alle commedie, si è allargata ad altri generi, come dimostra il successo di A Classic Horror Story dell'estate scorsa».


Qual è il futuro della società?

«Mi piacerebbe nel giro di un decennio quotarla in Borsa in modo da garantire la successione a un management capace, motivato e appassionato che porti avanti il lavoro della mia vita».


Il prossimo appuntamento per gli spettatori è il terzo film del mega successo dei Me contro te.

«Uscirà l'1 gennaio con titolo Persi nel tempo.

Invece la seconda stagione di Fate: The Winx Saga sarà disponibile entro il 2022».

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