Ex drogato, ex prostituto, ex alcolista, vittima di violenze familiari: è una storia al nero quella di J.T. Leroy (o JT LeRoy, secondo unaltra grafia del suo nome), uno dei più promettenti giovani autori americani sotto i trentanni (nella foto). Lo scrittore dal viso adolescente è nato infatti nel 1980 in Virginia e ha trascorso uninfanzia drammatica sballottato fra assistenti sociali e i parcheggi dove la madre Sarah, giovanissima prostituta, cercava clienti fra i camionisti. Aiutato da uno psicoanalista che gli ha consigliato la scrittura a scopo terapeutico, Leroy ha debuttato non ancora ventenne con i primi racconti diffusi sul web e firmati con lo pseudonimo di Terminator. Travolgente il successo dei suoi due successivi (e per ora unici): Sarah e Ingannevole è il cuore più di ogni cosa (editi in Italia da Fazi) che ne hanno fatto immediatamente un caso letterario. Timido e sfuggente, tanto da non presentarsi in pubblico e nascondersi dietro una fotografia in cui appare travestito, Leroy è stato anche sospettato per un certo tempo di non esistere e di essere solo un paravento per lo scrittore Dennis Cooper (che in realtà è stato il suo scopritore). Solo dopo aver rotto il silenzio partecipando a un tour mondiale che lo ha portato anche a Roma, Leroy ha dimostrato di non essere soltanto un «fantoccio» letterario.
Dichiaratamente auotobiografici, i suoi romanzi si rifanno alla sua infanzia e prima giovinezza disastrate raccontando, con grande efficacia linguistica, un mondo allucinato. Sarah è stato portato sul grande schermo dal regista Gus Van Sant in Genio ribelle.Il cuore ingannevole di una giovane star letteraria
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