Cultura e Spettacoli

Come era la regina Elisabetta da giovane? Lo spiega la sua istitutrice

Si chiama "La governante della regina" il testo di Wendy Holden che racconta le storie della famiglia reale e della regina Elisabetta durante gli anni tumultuosi del liberismo britannico

Come era la regina Elisabetta da giovane? Lo spiega la sua istitutrice

La vita dei reali inglesi, fin da che si ha memoria, ha sempre destato molto interesse. Il panorama letterario di oggi, come quello del cinema e della tv, con saggi e ricostruzioni storiche hanno aperto una lunga parentesi sulla famiglia dei Windsor, facendo emergere ritratti (veri o presunti tali) sulla monarchia. La regina Elisabetta, in un certo qual modo, è il personaggio più gettonato. Il suo è un regno assai longevo – è regina dal giugno del 1953 – e soprattutto è stata la protagonista indiscussa di tutti i più grandi avvenimenti sociali, politici e culturali che hanno interessato la nostra modernità.

Scandali, litigi e faide interne: la regina Elisabetta è una sovrana di ferro. Poco o nulla però si conosce della sua infanzia, dato che la letteratura si è soffermata in maniera alquanto sommaria solo sugli anni della giovinezza. C’è un libro, però, un romanzo storico che unisce fatti realmente accaduti alla finzione narrativa, che si pone l’obbiettivo di scandagliare l’infanzia (e la successiva maturità) della sovrana, così da poter regalare al lettore un ritratto schietto e sincero della famiglia reale. Lo scorso 9 marzo, grazie a Piemme Edizioni, Wendy Holden con il suo "La governante della regina" apre una finestra sull’Inghilterra di inizio ‘900, ci troviamo nel 1933, in un momento assai difficile sia per la società inglese che per la stessa dinastia reale. La particolarità di questo romanzo? La storia viene raccontata attraverso gli occhi di una istitutrice.

Di cosa parla il libro

A 22 anni, Marion Crawford sente l’esigenza di cambiare il mondo. Ha le idee ben chiare su cosa vuole fare da "grande". Vuole insegnare, vuole lasciare un’impronta nelle nuove generazioni, soprattutto in quelle più povere, nella speranza di poter piantare il seme della rinascita e far germogliare così un futuro migliore. Sono anni tumultuosi in Inghilterra (e non solo), anni in cui nell’aria si respira il profumo acre di un secondo conflitto mondiale, e in cui echeggiano ideali fascisti e comunisti. Marion vive da spettatrice i cambiamenti della società.

È schiva, cocciuta, con la fermezza di voler perseverare nei suoi ideali. Di umili origini ma dalle idee progressiste, vive a Edimburgo e si muove nei bassifondi per insegnare ai più piccoli il valore della cultura e dell’istruzione. È grazie alla lungimiranza della sua professoressa che, alla fine, Marion entra in punta di piedi nella casa reale inglese. Quello che doveva essere un impiego di un paio di settimane, si trasforma in un onorato servizio lungo 17 anni, in cui Marion (a sua insaputa) plasma l’indole di Elisabetta e diventa spettatrice di tutti gli avvenimenti più importanti che hanno sconvolto il ventesimo secolo. In età adulta, ancora legata alla famiglia reale, l'insegnante diventuta poi governante di palazzo, ha scritto il libro Little Princesses, in cui ha raccontato la sua vita a fanco della sovrana. Una biografia che è stata disconosciuta dai reali inglesi, tanto è vero che la figura di Marion Crawford è finita nel dimenticatoio. E "La Governante della regina" riverba una figura quasi mitologia che è stata per anni al fianco di Elisabetta.

La governante della regina di Wendy Holden

La Regina Elisabetta, fotografia di una bambina fuori dagli schemi

Raccontato in terza persona, con un lessico forbito ma con periodi per nulla arzigogolati, è un piacere leggere il romanzo di Wendy Holden. L’autrice non solo ha padronanza delle vicende storiche ma è stata molto piccata nelle descrizioni, facendo trasparire le sensazioni dei protagonisti. E non è un’impresa da poco. Miscelando con sagacità fatti realmente accaduti con la fiction narrativa, quello che traspare è un libro di rara bellezza. Anche se risulta essere didascalico nei capitoli di mezzo e, a volte, la narrazione perde il suo ritmo, "La governante della regina" non delude le aspettative.

È un testo che colpisce perché riverbera storie di un tempo lontano ma che sono ancora impresse nella memoria collettiva. Gli occhi di Marion, con un pizzico di sano perbenismo, scandagliano la vita di corte mostrando le storie (vere) della famiglia reale. In primis, è bellissima l’immagine ritratta della regina Elisabetta. Traspare il volto di una bambina e poi di una donna fuori dal comune, un po’ ingenua, ma empatica e curiosa sul mondo in cui vive. La presenza di Marion nella sua vita è assai preziosa, è proprio grazie ai suoi insegnamenti che Elisabetta ha potuto conoscere i veri problemi che attanagliano l’Inghilterra. Grazie a "Miss Crowfie", la sovrana esce dalla sua campana di vetro, conoscendo le paure e le bellezze che la vita da offrire. Questa particolarità ha reso il romanzo una lettura da non perdere.

I fatti storici realmente accaduti: la crisi del governo britannico

L’autrice di professione è anche giornalista. Ha collaborato per il Sunday Times, e ha pubblicato ben 11 libri che hanno venduto 3 milioni di copie. La sua ultima pubblicazione, nata sicuramente sotto l’effetto The Crown, è una rilettura diversa dal solito sulla vita di corte. Non getta uno sguardo disamorato solo sulla famiglia reale inglese, ma si focalizza anche sui tormenti di un popolo che si prepara a un conflitto mondiale che cambierà per sempre il volto di una nazione.

Storicamente, gli anni ‘30, per gli inglesi sono stati tumultuosi, perché secondo gli studi è il periodo in cui il liberismo britannico è andato in crisi. Nel periodo che si interpone tra le due guerre mondiali, la classica tradizione inglese attraversa un periodo arduo, di grandi cambiamenti. Il popolo voleva più garanzie, rispetto sul mondo del lavoro e nei diritti, e lo Stato invece si trova fortemente influenzato dal clima intellettuale che si respirava nella capitale, non riuscendo a seguire l’evoluzione di un mondo che corre troppo veloce. C’è crisi di governo e, soprattutto, la classe operaie scendono in piazza per gridare al mondo i loro bisogni per fuggire dalla precarietà.

È in questo contesto che il romanzo prende forma, e l’autrice è stata capace nel raccontare il vissuto attraverso gli occhi di Marion e di una giovane Elisabetta.

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