Korea Week, ovvero cultura, arte, mistero. Dalle produzioni televisive, al cibo, al K-pop, la Corea del Sud, sta diventando un punto di riferimento mondiale. La nazione dell’Asia Orientale, che occupa la metà meridionale della penisola coreana, è un piccolo paradiso diviso tra alberi di ciliegio, secolari templi buddhisti, villaggi di pescatori sulla costa e isole sub-tropicali. Ma anche città avvenieristiche come Seul, la capitale del Paese, che esporta tecnologia in tutto il mondo. Un crogiolo di saggezza secolare che si sposa perfettamente a una visione futuristica, che in pochi decenni ne ha fatto una nazione molto amata e sempre più richiesta come meta di viaggi.
Anche l’Italia, ormai da tempo, è rimasta affascinata dalla cultura di un posto tanto lontano geograficamente, ma così vicino nella vita di tutti i giorni. A festeggiare questa vicinanza d’intenti, anche quest’anno Roma si tinge dei colori coreani con la Korea Week 2022. Nata nel 2017, è come gli scorsi anni organizzata dal Centro Culturale Coreano e legata all’Ambasciata della Repubblica della Corea del Sud, per promuovere la cultura coreana in Italia. Dal 20 al 26 ottobre mostre, talk-show, masterclass di K-pop, proiezioni di film coreani e spettacoli gratuiti in tutta la città.
“La cultura coreana è in crescente espansione, come l’interesse e la curiosità verso il nostro Paese. Così per questa edizione della Korea Week abbiamo preparato un talk-show su turismo e cucina coreana. Inoltre per far scoprire vari aspetti della Cultura Coreana abbiamo organizzato vari eventi che uniscono la tradizione con il moderno e speriamo che il pubblico possa accorrere numeroso e apprezzare il tutto” racconta la direttrice dell’Istituto Culturale Coreano Chun Ye Jin.
Le mille sfaccettature della Corea
Per la prima volta in Italia da giovedì 20 ottobre alle ore 19.00 si potranno ammirare i “Sansuhwa” del celebre pittore coreano Park Dae-sung - in arte “Sosan” che significa piccolo monte - famoso per il “Sumukhwa”, ossia la pittura a inchiostro e acqua, tecnica pittorica monocromatica tipica dell’Estremo Oriente. La pittura Sansuhwa è la “pittura del paesaggio", con la parola “san” che significa "montagna" e “su” "acqua". Come in altre zone dell'Asia orientale, la pittura di paesaggio era uno dei generi preminenti delle arti tradizionali in Corea. Gran parte della massa continentale del paese è montuosa e le tradizioni e le filosofie culturali, tra cui il taoismo, il buddismo e il confucianesimo, sono state in parte informate da una relazione con le montagne e la natura. Per questo i dipinti di paesaggio erano raramente rappresentativi, vissuti come esplorazioni di artisti classici alla ricerca di una terra o di un paradiso ideale.
Il mondo del K-Pop
Nato circa 30 anni fa, quando Lee Soo Man fondò l’azienda SM Entertainment, che oggi è una delle principali aziende di intrattenimento coreane, prese piede nel 1992 quando il gruppo Seo Taiji and Boys partecipò a uno show televisivo coreano, presentandosi con una performance che incorporava nei testi delle canzoni alcune parole inglesi, dal ritmo hip hop e R&B, con coreografie spettacolari rivolte a un pubblico di teenager. Sebbene i giudici dello show rimasero scioccati dalla performance, i più giovani l’apprezzarono a tal punto che scalò le classifiche rimanendo in prima posizione per 17 settimane di fila. Da lì l’evoluzione velocissima, con i gruppi K-pop che si sono moltiplicati e hanno travalicato i confini del paese. Tra i rappresentanti più famosi del momento i BTS, che secondo lo Hyundai Research Institute generano per l’economica coreana oltre 3.5 miliardi di dollari all’anno. Questo dovuto soprattutto al loro successo globale, se si pensa che nel 2019 sono stati la prima band coreana ad esibirsi nell’iconico stadio di Wembley in Inghilterra. Alla musica e al ballo durante la Korea Week, è dedicato un appuntamento con lo youtuber Seoul Mafia e con il ballerino Xinuz collaboratore dei BTS in due diversi appuntamenti. Sabato 22 Ottobre dalle ore 12 alle ore 19 presso lo Studio danza Artemosa, via Cutilia 41 e domenica 23 ottobre alle ore 16.00 al Teatro Orione, Via Tortona 7 con l’evento di K-Pop K-Pop Talk & Dance condotto dallo YouTuber Marco Ferrara alias Seoul Mafia.
Produzioni cinematografiche coreane
Se è vero che gli anni di massimo splendore per il cinema coreano sono stati quelli tra il 1950 e il 1960, negli ultimi anni abbiamo assistito a una nuova ascesa del cinema coreano (soprattutto della Corea del Sud rispetto al Nord), come provano film come Parasite e Old Boy, ma anche, le serie prodotte nella Corea del Sud, già dalla fine degli anni '90. Con l’avvento delle piattaforme streaming gran parte del pubblico occidentale ha potuto scoprirle trasformandole da un prodotto di nicchia a un fenomeno mondiale. Basta pensare al recentissimo Squid Game. Da sottolineare anche My Name, Vincenzo, la serie horror Helbound o Move to Heaven. Da lunedì 24 ottobre a mercoledì 26 ottobre al The Space Moderno, piazza della Repubblica 43/45 la possibilità di vedere tre capolavori dell’arte cinematografica coreana, Nido di Vipere (24 Ottobre) -Beasts Clawing at Straws – dell’emergente regista coreano Kim Yong-hoon· Escape from Mogadishu (25 Ottobre) presentato quest’anno in Italia al Florence Korea Film Fest e al Far East Film Festival. Decision to Leave (26 Ottobre) del celebre e pluripremiato regista coreano Park Chan-wook.
La cultura culinaria nella Korea Week
Più introspettiva che mondana, la cucina coreana unisce tradizioni e valori del passato alle esigenze contemporanee. Un pizzico di antica medicina orientale, vegetarianesimo buddhista e una buona dose della grinta e del dinamismo con cui i coreani sanno affrontare le sfide future. A tavola tutto ciò si traduce in zuppe sostanziose, cereali sani, verdure fresche, condimenti piccanti e pesce e carne di altissima qualità. I piatti vengono serviti tutti insieme, come per un banchetto, e il pasto di solito si conclude con un dessert leggero, frutta, caffè o tè. Il cibo per i coreani è uno studio in equilibrio con un’attenta considerazione data alla temperatura, alla speziatura, al colore e alla consistenza insieme alla presentazione considerata fondamentale.
I coreani hanno perfezionato anche l’arte di conservare il cibo, in questo tanti piatti vengono raccolti, fermentati o salati. Un esempio su tutti il kimchi, il famoso cavolo speziato della Corea, che ha oltre un centinaio di variazioni, con verdure diverse, ed è una costante di ogni pasto. È molto amato per lo suo sapore aspro e la sua consistenza croccante, oltre a essere un potente digestivo.
In ultimo i coreani attribuiscono grande importanza al ruolo del cibo come medicina, utilizzando ingredienti esotici come cachi secchi, datteri rossi, pinoli, castagne, gingko, mandarini e ginseng. Si parlerà di viaggi e del cibo coreano venerdì 21 ottobre con Selvaggia Lucarelli e Lorenzo Biagiarelli dalle ore 19 a The Space Moderno p.za della Repubblica, 43/45 a Roma.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.