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La lady di Caladan: Dune e la fantascienza delle donne

Per lungo tempo la saga di Dune è stata incolpata di essere troppo maschilista e di non rappresentare in modo dignitoso i personaggi femminili. Con la nuova trilogia, tuttavia, questo preconcetto viene fatto a pezzi

La lady di Caladan: Dune e la fantascienza delle donne

La lady di Caladan - edito da Oscar Vault - rappresenta il secondo capitolo di una nuova trilogia firmata da Brian Herbert e Kevin J. Anderson, che trascina il lettore nelle vicende che precedono quelle raccontate in Dune. Dopo Il duca di Caladan, La lady di Caladan segue la famiglia Atreides negli anni immediatamente precedenti al loro viaggio verso il pianeta Dune e tutto quello che ne consegue. Tra attacchi terroristici che vorrebbero ribaltare il regno dell'imperatore Shaddam e intrighi che cominciano ad avere una propria concretezza, La Lady di Caladan è un romanzo che pone le basi per la creazione dell'universo che migliaia di lettori conoscono già.

La saga letteraria di Dune iniziata nel 1965 dal genio visionario Frank Herbert è tornata a nuova vita grazie all'uscita al cinema dell'omonimo film diretto da Denis Villeneuve e presentato in anteprima alla 78a Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia. La nuova trasposizione sul grande schermo ha fatto sì che tutta una nuova generazione di lettori/spettatori si avvicinasse all'opera che rappresenta il punto cardine del genere fantascientifo e della space opera. Dune, infatti, è un'opera che trascina il lettore in un altro mondo, su un pianeta desertico chiamato Arrakis dove grandi vermi viaggiano sotto la sabbia e grandi casate - come gli Atreides e gli Harkonnen - combattono chi per la supremazia e chi per l'onore. Protagonista della prima e più conosciuta trilogia è Paul Atreides - nel film interpretato da Timothée Chalamet - un giovane duca di Caladan che è costretto a trasferirsi su Arrakis insieme alla famiglia e diventare la realizzazione di un'antica profezia.

Da Dune a La lady di Caladan: le donne nella saga

Proprio perché la storia si concentra sempre su Paul e sul suo percorso per diventare la figura leggendaria che è destinato a essere, Dune è sempre stato additato come un'opera maschilista, sessista, che non dava abbastanza peso ai personaggi femminili. Da una parte, infatti, c'era il concetto di concubina, che molto spesso è stato attaccato. Tanto Lady Jessica quanto Chani, sebbene siano protette dal vero amore dei loro compagni, vengono relegate nel ruolo di amanti e concubine, perché la loro posizione di classe non è tale da permettere loro di ambire a un altro ruolo. Inoltre si è spesso parlato di come il personaggio di Lady Jessica sia stata creata solo come strumento: da una parte accontentando le richieste dell'amato Duca Leto, dall'altra con il solo compito di mettere al mondo Paul e di instradarlo verso il suo destino.

Si tratta di una visione in qualche modo limitata che non rende giustizia ai personaggi femminili, che sono i veri deus ex machina della storia, e che in parte dimostra una certa superficialità nella lettura. La Lady di Caladan, incentrato proprio sul punto di vista di Lady Jessica, strega dell'ordine dei Bene Jesserit e divisa tra il suo amore per Leto e la sua obbedienza alla "sorellanza" da cui proviene, è un libro che tende a ribaltare questo stereotipo. Sullo sfondo di un impero che rischia di crollare in cui le donne, le madri e le regine ricoprono il vero ruolo di protagoniste dietro le quinte, Jessica si presenta come un personaggio fenomenale, che si interroga molto sulle sue scelte e sui suoi doveri, e che pure prende le sue decisioni con quella razionale libertà che ha sempre caratterizzato il suo personaggio.

Lady Jessica, come le altre donne di Dune, sono rappresentate con una complessità che non può essere afferrata a un primo sguardo superficiale. La rappresentazione di Frank Herbert prima e di suo figlio Brian poi è di quelle che non si fanno scudo di facili motti che possano placare il perbenismo di certi intellettuali. Non è un contentino messo in bella mostra per placare le polemiche. Se da una parte è vero che le donne non hanno mai apertamente un ruolo di potere o una leadership nella saga principale è altrettanto corretto ricordare che le Bene Gesserit sono una delle fazioni più potenti e influenti di tutto l'universo di Dune e sebbene la saga abbia una struttura patriarcale, questa struttura è manovrata proprio dalle donne che fanno parte dell'ordine. Dune è dunque una saga che parla di donne che vengono istruite per essere forti, indipendenti e per avere la più completa libertà sul proprio corpo. Argomenti che sono decisamente attuali ancora oggi, ma che a metà degli anni '60 rappresentavano quasi un'innovazione, un nuovo punto di vista contro lo status quo che voleva le donne come angeli del focolare destinati solo alla preparazione dei pasti.

La Lady di Caladan segue questo stesso presupposto: tutti i personaggi femminili sono in qualche modo associati a personaggi maschili, ma non ne sono mai sottomesse, né accettano pedissequamente di giocare il ruolo di "mogli-trofeo". Inoltre hanno tutte un ruolo di potere, sia in posizioni istituzionali riconosciuti a livello globale, sia all'interno dei propri microcosmi familiari. Ed è anche questo che rende la lettura della nuova saga di Dune così interessante.

A dispetto di facili pregiudizi o moralismi, La lady di Caladan è un viaggio interessantissimo in un mondo in espansione, pieno di intrighi, di minacce e di pericoli: ma è un mondo che è affascinante scoprire, anche grazie a un ritmo pressoché perfetto, che spinge il lettore a divorare le pagine per scoprire come andranno le cose.

La lady di Caladan

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