Cultura e Spettacoli

Leonor Fini, la "furia italiana" in mostra a Milano

L’italo-argentina fu una femme fatale e un'artista dal fascino innegabile e dal temperamento turbolento. È in mostra alla Galleria Tommaso Calabro fino al 25 giugno 2022

Leonor Fini, la "furia italiana" in mostra a Milano

Ad aprile 2022, la Galleria Tommaso Calabro di Milano presenta “Leonor Fini. Italian Fury”, una mostra dedicata all’artista italo-argentina Leonor Fini (1907-1996), a cura di Francesco Vezzoli (1971) con un allestimento di Filippo Bisagni.

Max Ernst la definì come una "furia italiana", di "scandalosa eleganza, capriccio e passione". L’italo-argentina Leonor Fini (1907-1996) fu una femme fatale dal fascino innegabile e dal temperamento turbolento, nonché un’artista di difficile classificazione per l’eclettismo della sua visione e l’indipendenza dalle principali correnti artistiche del Novecento. Fini fu il centro della propria mirabolante esistenza, circondata da una miriade di satelliti che le gravitavano intorno: tantissimi amici e altrettanti amis amoreuses, come li definiva lei.

La mostra "Leonor Fini. Italian Fury" offre una lettura del lavoro dell’artista alla luce delle sue relazioni, presentando oltre quaranta opere in dialogo con lavori di artisti che ricoprirono un ruolo fondamentale nella sua vita e nella sua carriera: il pittore ex-console Stanislao Lepri (1905-1996) – uno dei suoi amori più longevi – l’amante e poi subito amico Max Ernst (1891-1976) con la moglie Dorothea Tanning (1910-2012), gli amici Fabrizio Clerici (1913-1993) e Giorgio de Chirico (1888-1978).

In seguito alla mostra "Casa Iolas. Citofonare Vezzoli", la Galleria Tommaso Calabro rinnova la collaborazione con l’artista contemporaneo Francesco Vezzoli, coinvolto anche in questa occasione nelle vesti di curatore. Leonor Fini è entrata a far parte del pantheon femminile di Vezzoli agli inizi della sua carriera, quando l’artista include un’immagine dell’opera di Fini L’Amitié all’interno del proprio video An Embroidered Trilogy del 1999. Dieci anni più tardi, Fini è la protagonista di uno dei ricami della serie “Greed”, l’opera Enjoy the New Fragrance (Leonor Fini for Greed) inclusa in mostra. In questa occasione, attraverso l'inserimento nel percorso espositivo di sette nuove opere, tra cui la scultura in vetro monumentale dedicata alla bottiglia del profumo che Leonor Fini fece per Schiaparelli nel 1936, Vezzoli torna a riflettere sulla personalità, il carisma e il lavoro di Fini alla luce delle sue relazioni sociali per capire come esse ne informarono l'arte e viceversa.

Le opere sono inserite all’interno di uno scenografico allestimento a cura di Filippo Bisagni, che, materializzando nelle diverse sale segmenti dell’opera di Lepri La Chambre de Leonor (1967) guida il visitatore all’interno dell’universo finiano.

La mostra sarà visitabile fino al 25 giugno 2022.

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