L'ordine dei Giornalisti si indigna se la Rai assume giornalisti

Sui social gli aspiranti concorrenti si arrabbiano e persino per Iacopino è una vergogna. La corporazione è lontana dalla realtà

L'ordine dei Giornalisti si indigna se la Rai assume giornalisti

Preparatevi perché questa è bella: l'Ordine dei Giornalisti si indigna se la Rai assume giornalisti. Riassunto. Dopo un accordo con Usigrai, un anno fa Viale Mazzini ha deciso di prepensionare 700 giornalisti e assumerne 100 tramite concorso. Una manna in uno dei settori più in crisi. Essendo ormai vincolata a rigide procedure antispreco, la Rai individua come luogo del concorso una sala congressi di Bastia Umbra, vicino a Perugia, con i necessari 5mila posti in un'area che comunque offre 22mila posti letto dagli economicissimi b&b fino ai cinque stelle. Pronti, via. Il bando viene pubblicato sul tamburo e il giorno X fissato per mercoledì primo luglio. Poco preavviso per i sempre più stantii canoni burocratici. Ma più che sufficiente per chi vuole giocarsi l'occasione della vita. Bisognerebbe congratularsi: evviva, mentre decine di testate chiudono e i collaboratori sono pagati 10 euro a pezzo se va bene, qualcuno assume giornalisti con un contratto ben inquadrato.

Figurarsi. Sui social gli aspiranti concorrenti si arrabbiano perché, insomma, non è così facile arrivare fino a Bastia Umbra. E poi, sia mai, con così poco preavviso magari salta anche il weekend al mare. Ma passi la protesta degli sfaticati. Però se il presidente dell'Ordine, Enzo Iacopino scrive su Facebook che il bando è «una vergogna», allora si capisce la tragica distanza tra questa corporazione e la realtà dei fatti.

«Una convocazione con tempi così ristretti, in un luogo che non è facilissimo da raggiungere comporterà con certezza molte rinunce». Se un disoccupato diserta un concorso perché è una faticaccia arrivarci, merita di restare disoccupato. Ma un Ordine che legittima la pigrizia è una garanzia per chi invece ha voglia davvero di lavorare?

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