Cultura e Spettacoli

Maria Pia Severi, Milano come non l'avete mai vista

Sarà presentato mercoledì 5 novembre 2014, alle 18, in anteprima nazionale, il nuovo volume fotografico di Maria Pia Severi

Maria Pia Severi, Milano come non l'avete mai vista

Una Milano d'altri tempi. Una città come non si è mai vista. Colori, tonalità, movimento. E' Milano - Il fascino di una metropoli, il nome del sedicesimo catalogo di Maria Pia Severi, la famosa fotografa nata a Carpi e residente a Modena, la cui prefazione introduttiva è curata dal direttore de Il Giornale Alessandro Sallusti.

Sarà presentato mercoledì 5 novembre 2014, alle 18, in anteprima nazionale, il nuovo volume fotografico di Maria Pia Severi, presso lo storico Spazio Culturale Milano Art Gallery in via G.Alessi 11, a Milano. Durante l'evento il direttore Sallusti affiancherà la Severi, assieme al relatore Salvo Nugnes, presentando la raccolta di originali scatti dedicati al capoluogo lombardo.

"Vorrei coinvolgere le persone nelle emozioni che provo io fotografando. Inoltre, vorrei lasciare libero sfogo all'interpretazione delle mie foto. Ogni città che visito deve diventare prima "mia" in ogni senso, culturale, storico e visivo. Ogni volume che esce "sull'ultima nata" è per me sempre il più bello", afferma la Severi e prosegue: "Seguo il mio istinto sempre e ho creato uno stile considerato rivoluzionario di foto in movimento".

Le immagini rievocate dalla Severi sono frutto di una vivace fantasia creativa e di un'innata sensibilità espressiva, che le hanno permesso di acquisire delle capacità rielaborative davvero uniche nel loro genere e dal forte impatto visivo. Le sue foto d'autore sono particolarmente coreografiche e coinvolgenti per l'occhio dell'osservatore, che ne resta colpito e conquistato nel profondo.

Come spiega il professor Vittorio Sgarbi, Maria Pia Severi "ci inghiotte nello spazio attrattivo delle sue forme. Fotografie che non documentano, ma evocano. Contro la distanza dei luoghi impone la perdita del fuoco, rinunciando alla nitidezza che é propria della riproduzione fotografica. La confusione, che l'immagine produce, accompagna il fruitore in un luogo diverso da quello della realtà ripresa.

Non più spazi definiti, ma dimensioni oniriche".

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