Cultura e Spettacoli

La "Panchina" di Meghan Markle

È uscito per Ape Junior "La Panchina", il primo libro per bambini di Meghan Markle. Un lavoro poetico e forse idealizzato del rapporto tra padre e figlio, visto con gli occhi di una giovane mamma

La "Panchina" di Meghan Markle

Dopo tanto clamore mediatico, legato più al suo status che alla reale capacità di scrittura, esce in Italia per Ape Junior, La Panchina, il primo racconto per bambini della duchessa del Sussex Meghan Markle. Tra le prime posizioni della classifica del New York Times, il volume è stato anche protagonista di una tappa del tour di Harry e Meghan, che a New York lo hanno letto in una scuola di Harlem. Un libro delicato con le bellissime illustrazioni dell’artista Christian Robinson, vincitore del Caldecott, uno dei riconoscimenti più importanti a livello internazionale per l’illustrazione dell’infanzia. Proprio questi acquerelli dipinti con mano leggera e colori tenui, seguono le parole a volte in rima a volte no, (la traduzione è di Vivian Lamarque, ndr) i pensieri e soprattutto i sentimenti, che Meghan ha raccolto e messo su carta. Poche frasi per la verità, che riempiono le ampie pagine e che seguono un racconto che somiglia molto agli ideali della nuova famiglia di Meghan.

La panchina inizia con una poesia che ho scritto per mio marito nel giorno della festa del papà, il mese seguente alla nascita di Archie - racconta - Quella poesia è diventata una storia. Christian l’ha sviluppata traducendola in stupende e delicate illustrazioni in acquerello che colgono il calore, la gioia, la dolcezza della relazione tra padri e figli in ogni tappa della vita; questa rappresentazione era particolarmente importante per me e con Christian abbiamo lavorato a stretto contatto per raffigurare questo speciale legame attraverso una prospettiva inclusiva”.

Tutto parte quindi da Harry, il "suo" principe, che è al centro del mondo di questo volume, nella figura ideale di padre. Un papà molto distante da quello che Meghan ha avuto come genitore, di cui la stampa ha ampiamente raccontato. Harry viene idealizzato e rappresenta tutti i papà del mondo, quasi che la sua figura, che con la nascita di Archie si è spostata da marito a padre, passasse un colpo di spugna sul passato di figlia della duchessa. Tutto questo somiglia a una nuova ripartenza della vita di Meghan, che poggia sulla genitorialità positiva. Un po’ come succede a tutte le coppie in attesa del primo figlio, per cui si augurano, nonostante il mondo che conoscono non è sempre positivo, un futuro fatto di inclusione e amore. Un percorso visto con gli occhi di una mamma, che attraversa tutte le fasi della vita di un figlio. Dal primo abbraccio proprio su quella "panchina" in cui prima ci si sedeva in due e poi si è in tre, fino alla prima corsa in bicicletta, a cui si tolgono le rotelle perché si comincia nella vita, ad andare avanti senza più sostegni. È in quel momento preciso che ci si rende conto con grande nostalgia, quanto quello che poco tempo prima era un neonato bisognoso, ora non solo ha imparato a camminare, ma anche a prendere la sua strada.

Chi si aspettava un racconto epico, magari con l’aiuto di qualche ghost-writer, rimarrà deluso perché quella che scrive è una Meghan bambina e idealista, che narra il mondo dei suoi desideri, con parole semplici e dirette racchiuse in rime leggere. Di sicuro una scelta ben ponderata che dividerà le opinioni di chi lo leggerà o lo regalerà, trovandolo troppo semplice o al contrario molto profondo.

Non ha caso è proprio lei ad anticipare questo pensiero raccontando: “La mia speranza è che ogni famiglia, di qualsiasi tipo essa sia, si possa rispecchiare nelle pagine de La panchina, esattamente come è stato per la mia“.

La panchina

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