Cultura e Spettacoli

Milano in sei icone. Così "La Via Manzoni" diventa pop

Da Alessandro Manzoni a Carla Fracci e Maria Callas. Da Giorgio Armani a Roberto Bolle, fino alla monaca di Monza. Luna Berlusconi condensa Milano in sei protagonisti della sua via più iconica: La Via Manzoni

Milano in sei icone. Così "La Via Manzoni" diventa pop

Una via, sei ritratti e un muro. Tredici metri per omaggiare Milano attraverso le icone indiscusse di un simbolo della città nel mondo: La via Manzoni. La mostra di Luna Berlusconi, inaugurata l’8 settembre nella sede della Banca di Asti, è il terzo capitolo della rassegna “Gilda’s wall_Art for value”. Un progetto nato dalla stretta collaborazione tra la galleria d’arte contemporanea Gilda Contemporary Art e Banca di Asti e voluto per dedicare una parete del palazzo storico, in fase di ristrutturazione, all’esposizione di opere d’arte contemporanea.

Palazzo Marino, La Scala, il Museo Poldi Pezzoli, le sedi centrali delle grandi banche, i punti vendita dei brand simbolo della moda: c’è la Milano storica, letteraria e artistica, ma anche la Milano contemporanea, creativa e pragmatica, che ama il bello, ma non dimentica gli affari. Via Manzoni è la città e le sue mille anime. Che Luna Berlusconi ha catturato in sei icone capaci di incarnarle.

Da Alessandro Manzoni, a cui è intitolata la via, a Carla Fracci, Maria Callas, Roberto Bolle, Giorgio Armani, fino a Marianna Leyva che ispirò a Manzoni il celebre personaggio della monaca di Monza, nata proprio a Palazzo Marino, sede attuale del Comune. Volti, epoche, storie diversi, percorsi da un filo rosso vivo come la via che li unisce: via Manzoni. “Attraverso quei personaggi e quei volti che hanno portato Via Manzoni famosa nel mondo - ci spiega Luna Berlusconi - ho voluto raccontare una storia. Quando scelgo un’icona da rappresentare deve raccontare qualcosa. O l’ha raccontato agli altri o l’ha raccontato a me. Difficilmente faccio icone perché sono già pop”.

In mostra anche due opere dedicate al mondo della danza classica, altra grande passione dell’artista. E al piano superiore della sede della Banca di Asti di via Manzoni 12, tre ritratti per omaggiare tre dei personaggi più rappresentativi della cultura russa: il baritono Dmitrij Aleksandrovič Chvorostovskij, lo scrittore e drammaturgo Michail Afanas'evič Bulgàkov e la “Carla Fracci russa” Majja Michajlovna Pliseckaja. L’obiettivo dell’artista non cambia: “Rendere contemporaneo e figurativo qualcosa che non lo è. Rendere pop un’icona che nessuno ha mai rappresentato”.Tutto in un contesto inedito e in uno spazio condensato all’interno di una banca.

“Perché arte e affari non sono incompatibili”, spiega Luna Berlusconi, che prima di dedicarsi solo all’arte ha avuto alle spalle una lunga carriera imprenditoriale. E con "Gilda’s wall_Art for value” bellezza e cultura diventano accessibli. Da una banca. In un crossover inedito tra passione e mercato, tra valore artistico e valore economico, che rappresenta il focus del progetto promosso da Banca di Asti: avvicinare i propri clienti all’arte e gli appassionati di arte a una fruizione attenta anche alle eventuali potenzialità di investimento. Partita nell’ottobre 2019, “Gilda’s wall_Art for value” riprende con "La via Manzoni" per perseguire, attraverso una serie di mostre personali di artisti contemporanei, “un’idea illuminata”, come la definisce la curatrice e ideatrice del progetto Cristina Gilda Artese: puntare sul finanziamento del consumo in un contesto che va al di là dei circuiti ufficiali.

“La cultura è un valore, - continua Artese - ma per essere tale va sostenuta in quanto professionalità. Il valore culturale dell’arte all’interno del sistema paese non può prescindere da un giusto riconoscimento del suo valore economico, soprattutto nell’ottica di eventuali investimenti”. Per questo le quotazioni delle opere esposte saranno disponibili e consultabili in un apposito listino prezzi: una vera rivoluzione per il mondo dell’arte contemporanea italiano, che spesso considera la parte commerciale ancora come svilente. Ma non in Via Manzoni, e non a Milano. Perché Milano è così: creativa ma con l’occhio agli affari, frenetica ma che sa trovare il tempo per il bello. Esclusiva, ma accessibile a tutti. Milano è come i suoi protagonisti: un’icona.

Ma pop.

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