Cultura e Spettacoli

Non mi parlò per un anno...

Non mi parlò per un anno...

Angelo Guglielmi morì una prima volta nell'agosto del 2001. Ero a Londra, appena arrivato. Mi telefonò un collega dell'Istituto Luce. È morto Guglielmi. Ma com'era possibile, l'avevo visto la mattina, prima di partire. Dopo un'oretta di telefonate arriva la smentita. In realtà era morto Giovanni Grazzini ex-presidente del Luce. Il presidente del Luce, Guglielmi, stava bene. Lo chiamai per prenderlo in giro. Se la rideva. Allunga la vita. Sono passati ventuno anni. E stavolta Angelo se n'è andato per davvero. Con lui passato il periodo più bello della mia vita professionale. Sei anni di divertimento puro. Eppure, era iniziata malissimo. Per quasi un anno non mi rivolse la parola. Mi ignorava. Probabilmente qualcuno lo aveva informato che era mia la mano di alcuni corsivi anonimi usciti su un quotidiano, nei quali sbertucciavo la sua RaiTre e l'informazione comunista di TeleKabul. Poi lesse per caso un mio libro. Mi chiamò. Pensavo per darmi il benservito. Invece mi spiegò che era stupito dal mio lavoro. E non riusciva a capacitava di come una testa di **** come me (parole sue) avesse potuto scrivere un testo così interessante. Misteri della vita gli risposi. Da quel momento siamo diventai grandi amici. Gli ho voluto davvero bene e lui ne ha voluto a me. Nonostante le differenze di età, temperamento, convinzioni politiche, religiose e intellettuali. Non cinematografiche, perché di cinema non capiva niente. Ma era un genio, oltreché un uomo buono che mi ha aiutato tanto. Di recente mi ha telefonato con dieci giorni di ritardo per farmi gli auguri di compleanno. Purtroppo, parlare al telefono con lui era diventato impossibile. Non sentiva. Ma era lo stesso uno spasso. Nella conversazione faceva una domanda e si dava una risposta. Lo chiamavano il Vecchio. Ma era molto più giovane di noi. Anzi credo che sia stato sempre così, dai venti fino ai 93 anni. Chiedo scusa a lui e a Sandro Curzi per tutto quello che ho scritto contro di loro. Non rinnego nulla. Anzi. Sono ancora convinto di non essermi sbagliato. Potevo soltanto andarci più piano. Me ne pento. Ma è andata così.

E, fortunatamente, l'amimia ha appianato tutto.

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