Dal rigattiere di parole: Evviva

È un'esclamazione che esprime esultanza, gioia, consenso, plauso, augurio, entusiasmo

Dal rigattiere di parole: Evviva

È un'esclamazione che esprime esultanza, gioia, consenso, plauso, augurio, entusiasmo. Proviene dal latino “vivat” ed è l'unione di “e” con “viva”, congiuntivo esortativo e imperativo del verbo vivere. Si dice anche, semplicemente, Viva. E' un'espressione in uso dal Medio Evo. In virtù della sua costruzione, il Tommaseo ricorda l'analogia con Addio.

Il contrario di Viva! è, in buona logica, muoia!. Ma non vi è traccia nella lingua di una tale esclamazione, forse troppo forte in qualunque epoca. Come opposto di Evviva si è quindi imposto, fin dai tempi antichi, quell'Abbasso che tuttora si rintraccia su tante scritte murali, e che rappresenta un “grido con cui s'inveisce contro” (Rigutini Fanfani). Significa a basso, giù, di sotto: modo per dare il senso del degrado. Molto interessante la simbologia grafica delle due parole.

Viva viene rappresentato con una W, che rappresenta perfettamente, con le due consonanti, la sintesi della parola. Al contrario, Abbasso viene rappresentato da una W rovesciata. Intuibilmente come semplice segno opposto. Ma il Devoto Oli si spinge oltre: la W rovesciata – dice – richiama la M di morte.

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