Giorgia all'attacco stende Schlein & C. "Fango sull'Italia"

Smontato l'allarme-democrazia di Elly. "Parole gravissime che il Paese paga"

Giorgia all'attacco stende Schlein & C. "Fango sull'Italia"
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Giorgia Meloni è in palla. La presidente del Consiglio si presenta al dibattito con le opposizioni in "modalità pugile". Giudici, stampa, Manovra, banche e Medio Oriente: la leader di Fdi ribatte colpo su colpo.

Si sa, quello dello scontro politico è un terreno che predilige. E si vede. Schlein è quasi al tappeto a fine dibattito alla Camera. Il primo conto che viene regolato è sulle accuse mosse al governo Meloni dalla sinistra di limitare la libertà di stampa: "Il segretario del principale partito di opposizione ha affermato in un contesto internazionale che in Italia è a rischio la libertà e la democrazia perché governa l'estrema destra e ha subdolamente collegato queste affermazioni all'attentato subito dal giornalista Sigfrido Ranucci. Si tratta di dichiarazioni gravissime" perché gettano "ombre" e "fango" sull'Italia, sulla sua democrazia. "Voi - incalza - sapete benissimo che non è vero che in Italia è a rischio la democrazia e la libertà. Ma se lo sapete perché lo andate a raccontare all'estero?". È - appunto - un tentativo di gettare fango e ombre sull'Italia "che l'Italia rischia di pagare". "E io penso che questo non sia il modo corretto di rappresentare la propria nazione. Siamo tutti pagati per rappresentare al meglio la nostra nazione" conclude.

Meloni fa chiarezza anche su un altro punto, le sue parole al comizio di Firenze: "Non ho accusato l'opposizione di essere terrorista o peggiore di Hamas - ha ricordato - Ho solo detto che vi siete rifiutati di sostenere il piano di pace degli Stati Uniti poi sottoscritto anche da Hamas. Quindi siete stati più fondamentalisti di Hamas. Posso capire che a sinistra non conoscano il significato di cortigiana ma mi stupisce che non conoscano neppure quello di fondamentalista, ovvero di chi sostiene intransigentemente una dottrina senza ammettere compromessi, che è esattamente quello che voi avete fatto". Nel doppio confronto-scontro, alla Camera e poi al Senato, la premier rivendica il progetto Albania sull'immigrazione: "Nell'ultimo anno in cui governavate voi gli sbarchi sono diminuiti del 30%, mentre i rimpatri sono aumentati del 50%. Abbiamo fatto meglio. Rivendico la scelta dei centri in Albania, vedremo alla fine se funzioneranno". E mette nel mirino la magistratura di sinistra: "Non vi sembra bizzarro che nella proposta della commissione Ue di una lista europea di Paesi sicuri ci siano tutte le nazioni da cui arrivano i migranti per i quali i giudici italiani non hanno convalidato il trasferimento in Albania. Chi ha torto o ragione? È l'Europa diventata xenofoba o sono alcuni giudici italiani che fanno scelte dettate da ragioni ideologiche? Uno dei due deve avere ragione e uno torto".

Poi passa ai temi di questi giorni: manovra e banche. Senza dare alcun segnale di arretramento. Anzi sulle banche innesca il duello con il Movimento 5Stelle: "Il collega Ricciardi dice che le banche hanno avuto molti dividendi e noi non abbiamo preso abbastanza risorse per la legge di bilancio... È possibile. Ma come le banche hanno collezionato quei dividendi? Hanno collezionato questi profitti grazie alle scelte del M5S... Grazie a due provvedimenti targati M5S: i crediti fiscali del superbonus e la famosa potenza di fuoco con cui avete consentito, con una garanzia dello Stato, che gli istituti di credito rinegoziassero i prestiti già dati a famiglie e imprese". Sulla manovra la linea è chiara: "Fiera dal lavoro di Giorgetti". Siparietto finale alla Camera con Davide Faraone di Italia Viva: "Onorevole, con il consueto garbo lei mi ha paragonato a Gollum.

Temo che lei non abbia letto Il signore degli anelli. Gollum è la metafora di chi non riesce a fare a meno del potere. Stia tranquillo che per mantenere il potere io non sarò mai disposta a fare quello che ho visto fare ai miei predecessori".

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