Come anticipato da Antonino Zichichi in una intervista al «Giornale» di giovedì, il mondo della fisica ieri è stato sconvolto dalla notizia, proveniente dal Cern di Ginevra, secondo cui esisterebbe qualcosa di più veloce della luce: i neutrini. Le particelle subatomiche sono state lanciate da Ginevra ai laboratori nazionali del Gran Sasso dellIstituto nazionale di fisica nucleare (Infn), distante 730 chilometri dalla capitale svizzera. Lesperimento «Opera» è basato sullosservazione di oltre 15000 eventi registrati dal rivelatore dei Laboratori dellInfn e sembra indicare che i neutrini viaggino a una velocità di 20 parti per milione al di sopra della velocità della luce, fino a ora il limite della velocità nel cosmo. Tenendo conto delle straordinarie conseguenze di questi dati, si rendono necessarie misure indipendenti prima di poter respingere o accettare con certezza questo risultato. Per questo motivo la collaborazione «Opera» ha deciso di sottoporre i risultati a un esame più ampio nella comunità. «Questo risultato è una completa sorpresa», ha dettoieri il portavoce di «Opera», il fisico italiano Antonio Ereditato delluniversità di Berna. «Dopo molti mesi di studi e di controlli incrociati, non abbiamo trovato nessun effetto dovuto alla strumentazione in grado di spiegare il risultato della misura. Continueremo i nostri studi e attendiamo misure indipendenti per valutare pienamente la natura di queste osservazioni».
I risultati saranno forse vagliati attentamente al Fermilab di Chicago dove, lanno scorso, in un esperimento simile vennero rilevati degli scostamenti dalla teoria della relatività. Ma furono interpretati nellambito di un normale margine di errore.
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