Cultura e Spettacoli

Milano saluta Dario Fo con un funerale laico in Piazza Duomo

La Banda degli ottoni accompagna il corteo funebre verso la cerimonia laica

Milano saluta Dario Fo con un funerale laico in Piazza Duomo

Si è chiusa a metà mattina la camera ardente allestita per Dario Fo al Piccolo teatro Strehler di Milano, da dove si è mosso il corteo che accompagnerà la salma fino a Piazza Duomo, dove si svolgeranno i funerali laici del premio Nobel.

Un'eccezione quella che Milano ha concesso a Fo, perché normalmente le cerimonie laiche, come quella che saluterà l'attore e intellettuale, non si svolgono mai sul sagrato della cattedrale cittadina, riservato alle commemorazioni di tipo religioso.

Molti i nomi noti che sono passati dallo Strehler in questi giorni, da Roberto Saviano al sindaco di Milano, Giuseppe Sala. Presenti anche Chiara Appendino e Virginia Raggi, sindaci M5S di Torino e Roma, insieme a Beppe Grillo.

In tanti hanno scelto di accompagnare la salma, nonostante il tempo poco clemente. Amici, famigliari, normali cittadini e i musicisti della Banda degli ottoni - che esegue Bella Ciao - hanno raggiunto il centro della città, accompagnando Dario Fo verso il suo ultimo saluto.

"Ha parlato agli umili e lo hanno capito"

"Dario ha voluto curare la sua ultima regia", ha detto di fronte al Duomo Carlo Petrini, fondatore di Slow Food, chiamato a parlare e convinto di trovarsi "di fronte a uno scherzo da prete" dell'amico.

"Sono convinto che la sua regia prevedesse anche questa pioggia - ha detto Petrini alla folla -, perché solo dei coraggiosi possono essere qui oggi per rendergli omaggio", aggiungendo poi che è necessario non dimenticare "la simbiosi tra la sua arte e il suo impegno politico", che sarebbe come fare "un buon vino senza uva".

Petrini ha poi ricordato un episodio in cui Fo aveva recitato di fronte a contadini di Terra Madre di molte nazionalità. "Ha parlato agli umili - ha detto - e gli umili della terra lo hanno capito".

"Fai quello che vuoi e campi di più"

"Il consiglio che mi ha dato mio padre - ha detto Jacopo Fo, dopo Petrini - è fai quel che vuoi che campi di più. Fai quello che desideri nel senso più alto e mia madre e mio padre hanno fatto questo, sono andati avanti nonostante tutto quello che gli hanno fatto, non hanno piegato la testa e la gente che li ha colpiti ha perso".

"Noi siamo conunisti e siamo atei ma siamo anche un po animisti - ha aggiunto -. Sembra incredibile che uno muore veramente dai...

Sono sicuro che adesso sono lì insieme e si fanno delle grandi risate".

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