S’intitola “Scegliere i libri è un’arte. Collezionarli una follia” (sottotitolo: “Ritratti d’autore dei peggiori bibliofili d’Italia") ed è il nuovo libro di Luigi Mascheroni (Biblohaus, pagg. 176, euro 15; prefazione di Mario Baudino): da Giulio Andreotti a Cesare De Michelis, da Alfredo Castelli a Philippe Daverio, da Pablo Echaurren a Vittorio Sgarbi, da Marcello Dell’Utri a Giampiero Mughini, una galleria di ritratti di 25 accaniti bibliofili (famosi e non) fra storia dell’editoria, patologia e “libridine”, che raccontano la passione per i libri, il piacere della lettura, e i vizi del collezionismo. Dal più grande amatore di libri erotici all’infallibile cacciatore di libri proibiti, dal maggior collezionista di libri di fantascienza al monaco solitario che vive insieme a 50mila volumi…
Pubblichiamo qui un estratto del libro, il capitolo dedicato ad Alfredo Castelli, “papà” di Martin Mystère e accumulatore seriale di libri, misteriosi e non…
Ancora più curioso ed eclettico dei personaggi eclettici e curiosi cui ha dato vita, Alfredo Castelli - professione: autore, specializzazione: tutto - nel corso della sua frastagliata carriera ha lavorato per la “letteratura disegnata” in ogni sua forma: i fumetti, il cinema, la televisione, la pubblicità, la radio. Per la fiction in ge-nere, e per ogni genere di fiction: dall’horror all’avventura, dalla fantascienza al fantastico.
E per acquisire le informazioni e le competenze da trasferire (attraverso migliaia di storie) ai propri perso-naggi, per renderli più vivi e credibili, Alfredo Castelli ha finito - più per piacere che per dovere, in realtà - con l’acquistare qualche decina di migliaia di volumi che trattano tutto ciò di cui, per mestiere, gli è capitato di occuparsi: letteratura, archeologia, storia, filo-sofia, mitologia, religione, cinema, televisione, teatro, mass-media… E naturalmente tutto ciò che compete l’etereo mondo dei comics&Co., essendo Alfredo Ca-stelli - milanese, annata 1947 - una delle colonne portanti del fumetto italiano. Come prova la sua bio-bibliografia: Mister Castelli ha ideato nel 1972 la striscia comica dell’Omino Bufo; ha inventato la prima fanzine del fumetto italiano: Comics Club 104; ha curato testi e disegni della striscia umoristica Scheletrino; ha scritto per Diabolik; ha dato vita a una serie di perso-naggi che per anni hanno fatto la fortuna del mitico Corriere dei ragazzi; ha scritto testi di serie televisive, di Caroselli e di cartoni animati; ha creato e diretto un numero imprecisato di riviste, tra le quali Horror (un cult, era il 1969); ha firmato celebri numeri di Zagor, Ken Parker e Mister No…; e soprattutto ha creato, nel 1982, Martin Mystère, “il detective dell’impossibile”, uno degli eroi di carta più amati negli ultimi decenni, che è forse il figlio prediletto e al quale ha trasmesso il gene dell’inclinazione all’Avventura, il Mistero e la ricerca della Conoscenza.
E poi Castelli ha scritto centinaia di storie, migliaia di articoli, decine di libri. Tra i quali un dettagliato saggio storico-filologico sulle origini dei comics americani, uno studio su come il cinema e la letteratura immaginano gli autori di fumetti e un curioso volume che celebra una delle icone più minacciose della nar-rativa poliziesca: Fantomas. Un secolo di terrore. Per Castelli, invece (che a 18 anni scriveva già per la rivista Linus) mezzo secolo di curiosità da soddisfare e pas-sioni da appagare. Raccogliendo libri di tutti i tipi.
“In realtà il termine appropriato è accumulare. Io non sono un bibliofilo, né un collezionista. Sono un accumulatore di libri. Compro di tutto, ma senza alcun interesse per una prima edizione, o una collana particolare. Mi interessa un autore, un argomento. Magari si tratta solo di consultare un manuale storico su un certo periodo, o il testo preciso di una poesia, o una canzone, e mi prendo quel libro che poi quasi di sicuro non userò più. In questo senso raccatto di tutto, accumulo carta, impilo volumi, riempio la casa, e poi il garage, e poi la cantina…”. E sull’horror vacui dell’accatastatore di libri che riempie ogni millimetro del proprio Lebensraum c’è una abbondante aneddotica, a partire da… “… a partire dal leggendario giornalista Guido Gerosa, il più stupefacente collezionista di libri abbia mai visto in vita mia, credo ne avesse 100-120mila, non buttava via nulla: a casa sua, a Rozzano, aveva uno scantinato di 200metri quadrati completa-mente occupati da una gigantesca libreria ‘a pettine’, dove c’era così tanta roba, di tutti i tipi, dal romanzo Harmony al manuale di giardinaggio, che era come non avere nulla… Oppure come quel mio amico bibliomane di Mantova che aveva riempito così tanto il suo box da lasciare solo un piccolo camminamento tra sette-otto ordini di file di scaffali, dal pavimento al soffitto: una sera tardi, mentre la moglie era a letto, scese a cercare un libro e gli crollò addosso un’intera parete di volumi. Nessuno sentiva le sue grida d’aiuto, e ci mise due ore per liberarsi le gambe e uscire da lì… Ti immagini se fosse rimasto sotto? Una morte da romanzo…”.
Avvezzo, fin da quando era ragazzino, ad accatastare volumi (“Ho 65 anni, togliamo i primi dieci in cui non sapevo leggere, diciamo che sono 55 anni che do la caccia ai libri, senza mai fermarmi, semmai come quelli che tentano di smettere di fumare, oggi cerco di darmi una regolata”) anche il Buon Vecchio Zio Alf, come la maggior parte dei malati-di-libri per contarli adotta una misurazione approssimativa ‘a centimetri’: “Calcolando i metri di scaffalatura che percorrono casa mia, direi che siamo sui ventimila circa. Oltre, in termini quantitativi, non si può andare: di solito arrivati a queste cifre viene a mancare una delle tre cose essenziali per un bibliomane”. ...???... “Lo spazio. Le altre due, i soldi e una moglie paziente, in qualche modo si trovano…”.
E in fatto di titoli, cosa trova, in particolare, Castelli? Fumetti, mistero… “Non solo, o meglio, non in particolare. Nel senso che non sono un misteriofilo: il mistero è un argomento affascinante, ma non copre tutti i miei interessi, che sono molto più vasti e disorganici. In realtà, sfogliando gli scaffali della mia biblioteca mi accorgo che non esistono limiti, né aree precise, né percorsi logici: la sezione Geografia, dove ho moltis-simi titoli sulla Cina o il Giappone, è accanto ai libri sul cinema, poi si passa alla zona Religione, dove ho moltissime cose su Israele e l’Ebraismo, dopo si arriva a un’ampia area dedicata alla televisione in tutti i Paesi del mondo, ancora dopo c’è il giornalismo, soprat-tutto americano, e poi ecco il settore riservato ai libri sulle stranezze, enigmi e arcani…”. Ossia? “Tutto ciò che riguarda la fantarcheologia, l’ufologia, i miti e le leggende, la fantascienza, l’antropologia e il folklore, gli atlanti di terre fantastiche…” … sembra la libreria di Martin Mystère… “Infatti… Al museo del Fumetto di Lucca c’è una ricostruzione in grandezza naturale dello studio del Buon Vecchio Zio Marty, e la libreria dietro la sua scrivania, un grosso mobile di un paio di metri per due, con 5-6 scaffali, contiene libri veri. E sono tutti miei. Sì, sono in uso al museo, ma rimangono miei…” Lei crede che siano ancora suoi, a me sembrano perduti… “Dice? Forse sì. In realtà sa quali sono i veri libri perduti? Quelli che periodicamente si mettono negli scatoloni in cantina o in garage per far spazio ai nuovi arrivi, sperando domani di traslocare in una casa più grande… Di solito quegli scatoloni non si riaprono più, e quei libri sono morti. Mi è appena ricapitato: a Natale ho fatto 25 casse, finite nel corridoio dei libri perduti”. Eppure continua a comprarne.. “Ormai quasi solo su Internet: Amazon e i vari siti specializzati. Sì, forse tolgono il gusto della ricerca, ma non del tutto. Ogni tanto bazzico mercati e mercatini, e un po’ meno le librerie tradizionali… Ora quando entro in un bookstore mi irrita vedere intere pareti dedicate ai libri sul Graal, i Templari, la Maddalena… È da 30 anni che ogni anno per preparare l’Almanacco del Mistero di Martin Mystère vado in cerca di titoli strani da recensire. Una volta facevo fatica a trovarne dieci, oggi sembra che esistano solo libri sui misteri del Vaticano, l’enigma di Leonardo, la Grande Piramide… Penso che la stragrande maggioranza morirà sugli scaffali. Giustamente. I libri che meritano di vivere sono davvero pochi”. Quelli che Lei finisce per accumulare. “Oramai la mia pulsione nei confronti dei libri è trovare quelli interessanti e poi farli ristam-pare, così da metterli nelle mani di chi non li conosce.
Recentemente ho proposto a un editore di ristampare una rarità bibliografica, s’intitola 5 anni di governo Togliatti, è un pamphlet anonimo del 1953, caso curioso di fantapolitica italiana… I libri mi piace farli cono-scere anche agli altri, oltre che tenerli per me”. Castelli, sta dicendo che da grande vuol fare l’editore? “No, questo no! Sono ancora sano di mente”.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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