A drenalina e angoscia. Non si riesce a leggere Quello che non c'è scritto (Marcos y Marcos, pagg. 316, euro 17) di Rafael Reig, nato nel 1963 in un paesino delle Asturie, senza essere travolti dall'ansia. Il romanzo è un raffinato meccanismo a orologeria ispirato a un capolavoro del genere «storia nella storia»: Tony & Susan di Austin Wright, riedito di recente da Adelphi. Coppia divorziata. Il padre, dopo anni di battaglia legale, ottiene di poter passare qualche giorno in montagna col figlio adolescente. La madre, subito dopo la partenza dei famigliari, trova un dattiloscritto lasciatole dall'ex marito scrittore. Inizia a sfogliarlo: è un thriller di una ferocia devastante. Mano a mano che procede, la donna intuisce che quella vicenda di rapimento e sangue deve avere un nesso col fallimento del suo matrimonio. Anche se non capisce quale. Prova paura. Nel frattempo la scampagnata di padre e figlio diventa sempre più preoccupante, come è possibile vedere nel brano che presentiamo in questa pagina. Il padre beve troppo e rimprovera in continuazione quella femminuccia del figlio. Il figlio è terrorizzato. Tira un'aria di violenza forse non solo psicologica.
La tensione per il lettore è doppia: la storia principale sembra poter diventare terrificante da un momento all'altro; e il romanzo nel romanzo, il noir ritrovato, lascia senza fiato. Risultato: provate a staccarvi da questo libro, se ci riuscite.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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