Storie femminili di shopping, di sesso e di città

Non solo Sex and the City e non più chick-lit: lo stereotipo di successo è questo. Tra i trenta e i quaranta, colta, in carriera, con possibilità economiche medio alte, molte storie d’amore e/o di letto, due o tre amiche che sostituiscono per intimità e fiducia il fidanzato di turno e un guardaroba carico di golfini: è la nuova protagonista dei romanzi femminili da classifica, all’apparenza tutta sesso, cinismo e logorrea, ma alla resa dei conti tesa alla conquista dell’amore eterno e dell’altare.
Lo dimostrano le 24mila copie nei primi dieci giorni vendute in Italia di Il club dello shopping di Carmen Reid (Newton&Compton, pagg. 352, euro 9,90), storia del vuoto nel guardaroba sentimentale di una personal shopper, indecisa tra un marito classico intramontabile o un fidanzato in saldo. In Le amiche del venerdì sera (Piemme, pagg. 434, euro 18,50), il quartetto di newyorchesi della famosa serie tv vengono sostituite da un circolo di maniache del knitting, il buon vecchio lavoro a maglia che nella Grande Mela si pratica in bar di gran moda dove tira più dell’happy hour.
Che il modello sia stato esportato in Europa lo conferma Tanto lui non mi piaceva nemmeno dell’irlandese Claudia Carroll (Mondadori, pagg. 360, euro 17,50) in cui Cassandra, giornalista-veggente fallita in amore ma di successo in tv è la riuscitissima parodia della Carrie di Sex and the City.

E qualcuno ha pensato anche alle adolescenti che vogliano seguire l’esempio di mamme e zie: Chic Girl di Lucia Corna e Nadia Beretta (Sperling&Kupfer, pagg. 310, euro 15) è ispirato alle scorribande di shopping metropolitano di Carrie e compagnia ridimensionate per le fan under 18.

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