Sono passati cent'anni dallo scoppio della Prima guerra mondiale. Per approfondire gli incredibili eventi accaduti tra il 1914 e il 1918 «il Giornale» regala ai lettori, a partire da domani sino al 7 settembre, un inserto illustrato estraibile di 4 pagine che sarà in edicola tutti i giorni allegato al quotidiano. A firmarlo è il grande storico Hew Strachan (Edimburgo, 1949).
Strachan, noto per i suoi studi sulla Prima guerra mondiale, è stato generale di brigata e membro del Consiglio della Regina, oltre che docente di studi militari alla Royal Military Academy Sandhurst e ordinario di storia della guerra all'Università di Oxford. Anche Strachan, come gran parte degli storici contemporanei, non indica nella Germania e nell'Austria-Ungheria le uniche o massime responsabili del conflitto.
Allo scontro - dopo l'attentato di Sarajevo contro l'arciduca Francesco Ferdinando, erede del trono di Vienna - le potenze europee arrivarono in una sorta di stato sonnambolico, trascinate da una Nemesi superiore alla forza e alla
volontà di ogni singolo governante. Ben diverso il caso dei Paesi intervenuti in ritardo, dopo aver valutato i pro e i contro. Come l'Italia che inizialmente dichiarò guerra solo all'Austria-Ungheria, o come gli Stati Uniti.
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