Mai fidarsi degli editori, e men che meno degli scrittori: per loro tutti i libri sono inutili, tranne i loro. E bisogna stare attenti a dare retta ai giornalisti: notoriamente inattendibili. E le classifiche? Registrano i libri più venduti, non i migliori. E quindi? A chi dare credito per scegliere i libri più belli? Probabilmente ai librai. Hanno passione, esperienza, curiosità. Come Giorgio Gizzi, già reporter, viaggiatore, «lettore forte» e librario di lungo corso (oggi è titolare dell’«Arcadia» di Rovereto), il quale sfruttando il pretesto di andare a caccia dei «libri perduti», cioè ormai fuori catalogo, non più ristampati e recuperabili solo sulle bancarelle dell’usato, nelle sue confessiones bio-bibliografiche Gli introvabili (Manni, pagg. 218, euro 16; introduzione di Alberto Rollo), ci consegna una sua personalissima lista delle letture imperdibili. Che poi altro non è che un ulteriore pretesto per raccontare storie di editori gloriosi, collane scomparse e autori sfortunati, o per ripercorrere sia i luoghi narrati da certi libri sia certe librerie dove sono stati acquistati... I libri sui libri, come lettura, valgono doppio.
E quali sono gli introvabili-imperdibili? Per Giorgio Gizzi, ad esempio, un vecchio John Steinbeck del 1962, Viaggio con Charley, uscito in Italia nel ’69 tradotto da Luciano Bianciardi e tornato disponibile giusto un paio di anni fa da Bompiani: un on the road letterario, passando anche per Fargo, attraverso sogni, libertà e strade secondarie dell’America. Poi il volume fotografico Il profilo delle nuvole (un Feltrinelli del 1989) con testi di Gianni Celati e foto di Luigi Ghirri (in buono stato, difficile trovarlo ormai sotto i 3-400 euro). Alcuni vecchi titoli di Giorgio Soavi troppo frettolosamente scomparsi dai radar di una editoria senza memoria. Il manuale pacifista Le tecniche della nonviolenza di Aldo Capitini, apparso in prima edizione nel maggio del ’67. Le Poesie scelte di e.e. cummings (rigorosamente in minuscolo) stampate da Vanni Scheiwiller nel 1958 a cura di Salvatore Quasimodo, un libricino in mille copie numerate di un poeta citato da Woody Allen e poi tradotto anche da Mary de Rachewiltz, la figlia di Ezra Pound...
E ancora: un prezioso volume di Franco Maria Ricci, alcuni flop editoriali poi trasformatisi in successi, le «note» perdute di un maestro rabbinico di cui è incerta persino l’esistenza... I libri sono strade. Alcune affollate, altre stranote, alcune sconosciute. A volte è bello chiedere informazioni a qualcuno di cui ci si può fidare.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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