Le opportunità per comperare titoli in Borsa non riguardano solo Piazza Affari. Per gli investitori che volessero giocare questa partita anche fuori casa, in Europa e negli Usa, le opportunità non mancano. Per Niccolò Pini, gestore di Banca Ifigest, al momento ci sono due titoli olandesi, Dsm e Kpn, che potrebbero valere una scommessa. «La prima società ha fondamentali estremamente buoni ed è attiva nella chimica, settore che, se davvero la ripresa economica non dovesse essere proprio dietro langolo, dovrebbe mostrare una buona tenuta. Kpn, invece, è interessante perché, essendo più piccola degli altri gruppi di telecomunicazioni europei, è anche meno indebitata», spiega Pini. Spostando poi il focus verso la Germania, Pini apprezza soprattutto Adidas, che in Borsa «passa di mano a prezzi convenienti e che potrebbe avvantaggiarsi degli eventi sportivi del prossimo anno, i Mondiali di calcio su tutti».
Sempre allinterno del panorama azionario del Vecchio continente, i gestori di Compam fund sicav spiegano invece di avere puntato una fiche su due titoli francesi: Lafarge e Alstom, attivi rispettivamente nei settori cementiero e dei trasporti. Forte interesse anche per la regina svizzera del cioccolato, Lindt: «Una società - spiega lo studio di Compam - di grande qualità, che abbiamo tenuto docchio a lungo e che finalmente è scesa a prezzi attraenti». Volgendo lo sguardo Oltreoceano, Pini consiglia invece di inserire in portafoglio le due big, Kraft Foods («operante nel settore alimentare, che dovrebbe mostrare una buona tenuta un po come la chimica») e Intel, apprezzata per la stabilità delle proprie quotazioni e perché è al vertice del mercato dei semiconduttori. Va infine ricordato che gli investitori di ampie vedute possono fare un pensierino anche sullazionario dei Paesi emergenti, come Cina o Brasile. In questo caso il modo migliore per procedere è ricorrere a un fondo comune tradizionale o a un Etf, i fondi passivi scambiabili in Borsa come le azioni e agganciati a uno specifico indice di Borsa. Bisogna tenere ben presente che alle eventuali maggiori prospettive di crescita per questi mercati rispetto a quelli dei Paesi europei o degli Stati Uniti, corrispondono anche maggiori rischi.
Ma certo i problemi che derivano dalla crisi economica non sono finiti. Occorre dunque prudenza. Secondo Ing Investment Management però, «la propensione al rischio degli investitori è significativamente aumentata nel corso dei mesi scorsi: le paure connesse a una probabile depressione si sono fortemente attenuate e questo è stato un fattore positivo per i mercati azionari». Tuttavia, una correzione del mercato nei prossimi mesi potrebbe verificarsi qualora gli utili societari e i dati macro-economici dovessero deludere le attese: «Ci aspettiamo - affermano gli esperti di Ing - che nella seconda metà dellanno i mercati azionari possano muoversi in un ampio intervallo di oscillazione, compreso tra il più e il meno 20% dagli attuali livelli». In sintesi, quindi, le Borse resteranno nervose, in gergo tecnico «volatili». Anche a parere di Saxo Bank nei mesi a venire la volatilità sui mercati regnerà sovrana. «Raccomando agli investitori di allacciare le cinture di sicurezza e di prepararsi ad affrontare importanti turbolenze», afferma David Karsbol, capo economista di Saxo Bank, che aggiunge come «ultimamente i listini abbiano guardato troppo precipitosamente a una ripresa, sebbene molti dei problemi fondamentali delleconomia rimangano ancora senza una soluzione».
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