Oltre 30mila specialisti della comunità oncologica mondiale si sono riuniti a Orlando in Florida al Congresso annuale degli oncologi americani (Asco). Unoccasione straordinaria di confronto sui più recenti progressi della ricerca antitumorale (più di 4mila le relazioni presentate), dedicata questanno, quasi esclusivamente, al tema della personalizzazione delle cure anti cancro. Ambito verso il quale, la medicina oncologica si sta orientando sempre più. «Molti studi scientifici presentati al Congresso sottolineano gli enormi passi avanti fatti finora nel campo delle cure personalizzate. Trattamenti che possono essere tagliati su misura per ogni singolo paziente, secondo il profilo genetico del tumore», dice Richard Schilsky, presidente Asco e docente alluniversità di Chicago. Nuove armi terapeutiche. Utilizzate già per la cura di tumori frequenti come quello del colon-retto, mammario, renale e polmone. In particolare per questultimo (1,5 milioni di nuovi casi ogni anno, 35mila solo in Italia, nell85% dei casi si tratta della forma non a piccole cellule a progressione rapida, meno del 5% sopravvive a 5 anni), due molecole bevacizumab e erlotinib (di ricerca Roche) si sono dimostrate efficaci nellaumentare la sopravvivenza dei pazienti (il 39%) senza progressione della malattia. Il risultato arriva da uno studio in fase III, Atlas presentato al congresso di Orlando insieme a un secondo studio, sempre in fase III, Saturn che ha dimostrato lefficacia dellerlotinib nella terapia di mantenimento del carcinoma polmonare non a piccole cellule allo stadio avanzato. «Questi due studi portano notizie positive ai pazienti e ai medici poiché lallungamento del tempo in cui i malati vivono senza una progressione della malattia rappresenta un obiettivo centrale nella cura del carcinoma polmonare», afferma Federico Cappuzzo, sperimentatore di Saturn presso lIstituto clinico Humanitas Irccs di Milano.
«Arrestare la proliferazione tumorale il più a lungo possibile riduce i sintomi e aiuta a migliorare la vita dei pazienti». Sempre da Roche arrivano altre novità che fanno fare passi avanti alla personalizzazione delle cure oncologiche: i risultati di uno studio in fase 2 mostrano che il 25 per cento delle donne con carcinoma mammario avanzato Her2-positivo, hanno ottenuto una riduzione del tumore, con una nuova terapia anti-cancro a base di trastuzumab-Dm1.
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