La Curia accusa: «Si pensa solo agli sgomberi»

(...) «Mai un intervento, mai un progetto, mai una programmazione - sostiene don Mapelli -. Manca la volontà di risolvere il problema, l’unico strumento utilizzato è quello degli sgomberi. Ecco perché accadono episodi come quello della scorsa notte».
Ma la politica non si fa mettere sotto accusa. «Questa terribile vicenda - commenta il vicesindaco di Milano, Riccardo De Corato - ripropone con forza il problema dei minori romeni abbandonati a se stessi nelle aree occupate abusivamente. Bambini comprati e schiavizzati, costretti a suon di percosse a guadagnare sulla strada con l’elemosina, il furto o la prostituzione. Chi accusa le istituzioni per gli sgomberi nelle baraccopoli o nei fatiscenti edifici dismessi, dimentica forse che questi interventi servono a garantire la sicurezza degli stessi occupanti abusivi». «Impedire le occupazioni e gli abusivismi - per Pier Gianni Prosperini, assessore regionale alla Sicurezza - non tutela solo i cittadini ma anche e soprattutto i disperati che, spesso vittime di caporalati e mafie senza scrupoli, vengono tenuti in situazioni di degrado. Quello che è successo dimostra come le regole viste da alcuni come vincoli siano indispensabili a evitare tragedie». «Da decenni - aggiunge Romano La Russa, assessore regionale all’Industria - quelle aree sono abbandonate a se stesse e da insediamento produttivo si sono trasformate in ricettacolo di disperati e centro della malavita e del malaffare». Il presidente della Provincia di Milano, Filippo Penati, è stato anche sindaco di Sesto.

Oggi chiede che i piccoli rom sfruttati siano tolti ai genitori complici o artefici dello sfruttamento: «Sottraiamo i bambini a chi li priva dell’infanzia. Si introducano norme di legge che stabiliscano l’immediata possibilità di sospendere la potestà genitoriale a coloro che sfruttano i bambini».

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