Roma«Bisogna saper perdere, non si può sempre vincere». Sarà questa la canzone che intonerà dal palco allestito dalla Cgil al Circo Massimo il mitico Shel Shapiro, classe 1943? Probabile visto che la canta da quarantanni in tutti i concerti. Chissà chi, fra gli organizzatori della manifestazione di oggi, avrà deciso che prima dellintervento di Guglielmo Epifani lideale era far cantare proprio Shapiro. Per una sinistra che ultimamente non fa che prendere legnate alle elezioni e un sindacato che quasi sempre resta isolato nelle sue battaglie, evidentemente «bisogna saper perdere» potrebbe diventare linno del riscatto e di una insperata resurrezione.
Ma forse il simpatico e bravo Shapiro potrebbe offrire con unaltra canzone una bella occasione a Dario Franceschini, alla sua prima manifestazione come segretario del Partito democratico. Laltro grande successo di Shapiro, una bandiera per i ragazzi che lascoltavano nella seconda metà degli anni 60, è: «Ma che colpa abbiamo noi».
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