Roma

La curiosità Riecco le «case chiuse» Ma solo simulate

Prati, Parioli e Montesacro potrebbero ospitare le prime tre case chiuse della città. Ma «simulate». E proprio di questo sarà messo al corrente anche il sindaco Gianni Alemanno. Si tratta della proposta che viene da Giuseppe Cirillo, presidente del «Partito degli impotenti esistenziali» che vorrebbe esportare a Roma l’esempio già inaugurato a Caserta di una «casa chiusa simulata». «Si tratta - spiega Cirillo - di case chiuse dove si potrebbero vivere le atmosfere delle vere strutture con l’obiettivo di formare i cittadini anche contro le malattie a trasmissione sessuale. Al posto delle meretrici ci sono manichini di donne con vestiti d’epoca che riprendono ciò che sarebbe stato possibile ritrovare nelle vecchie case chiuse che sono rimaste aperte in Italia prima della legge Merlin». La «ricetta» della casa chiusa simulata, secondo Cirillo, «è basata sulla formazione con una dose di ironia». «Nelle case chiuse le lavoratrici del sesso svolgevano le loro mansioni - prosegue Cirillo - e laddove un medico avesse trovato una donna malata di gonorrea e di sifilide, allora quella casa avrebbe chiuso i battenti. Segno, dei profondi controlli e della legge che consentiva di poter operare tutelando la salute, visto che la prostituzione non è un reato». Cirillo ha annunciato che la prossima settimana invierà una richiesta al sindaco di Roma Gianni Alemanno. «Abbiamo scelto Prati, Parioli e Montesacro perché vogliamo far capire alla gente che ha la puzza sotto il naso che si possono aprire in centro.

Ho scritto anche a Maurizio Costanzo: sarebbe splendido simulare una casa chiusa al teatro Parioli durante una puntata del Costanzo show».

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