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CURVA E CONTROCURVA

Da oggi e per ogni lunedì diamo la parola a dieci opinionisti-tifosi, penne con la maglia della squadra del cuore che vi racconteranno ciò che la cronaca non può dirvi

Ancelotti che fuma in panchina anche se non si può, Ibrahimovic che segna ma poi si lascia sfuggire un «vaffa» di troppo contro l’arbitro, Spalletti che ammette che c’è un problema psicologico, la Juve ripresa dalla Fiorentina in 10. A guardarlo così questo campionato sembra già bello: in testa ci sono Lazio, Torino, Chievo, Catania e Udinese, le altre invece sono già sull’orlo di una crisi di nervi. E alla voce «le altre» leggasi squadre come l’Inter e la Roma, per non dire del Milan, dei cui guai trattiano diffusamente in altra sede.
Insomma, la prima di campionato è stata pari alle attese, eppure al presidente del Napoli De Laurentiis basta un pareggio a Roma per mettere subito in dubbio che questa serie A, così com’è, sia una cosa seria. Intendiamoci: questa serie A avrebbe bisogno di una sforbiciata, 20 squadre sono troppe e per questo basteranno poche giornate per rimettere le cose a posto. Cioè le grandi in testa alla classifica. Eppure però, dire che il «campionato nazionale non ha più senso» e che ci vorrebbe una Superlega europea (ripeto, questo solo dopo un pareggio) è una mancanza di rispetto alla classifica della prima giornata nonché alle squadre contro le quali il Napoli lottava fino alla scorsa stagione.

Caro presidente: il calcio non è un cinema dove si paga il biglietto e se il film piace al massimo si applaude e si torna a casa. Il calcio è passione, anche per quelli che attualmente - vede la classifica? - sono un piano sopra al Napoli. Cambiamo pure dunque, ma noi quelli lì ce li teniamo.

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