«La D’Addario? Capace di tutto»

Patrizia D’Addario e le altre. L’inchiesta del pm Scelsi continua a calcare il filone delle ragazze che avrebbero fatto capo a Giampaolo Tarantini, l’imprenditore barese indagato con il fratello sia per corruzione, relativamente alla fornitura di protesi ortopediche ad Asl e ospedali, che per induzione alla prostituzione. Oltre a Patrizia, la 42enne che ha anche registrato e fotografato alcuni momenti delle sue due visite a Palazzo Grazioli, e alla 23enne modugnese Barbara Montereale, di fronte al pm Pino Scelsi sarebbero già passate altre quattro donne. Una di loro, Terry Denicolo, è di Bari ma da anni risiede al nord. Anche lei, secondo la Procura, avrebbe partecipato a eventi, serate e incontri organizzati dall’imprenditore barese, e avrebbe anche legami con importanti politici locali, e del gruppo è l’unica che al momento è finita iscritta nel registro degli indagati. Barese è anche Lucia Rossini, che abita non lontano dalla D’Addario e che ha messo a verbale la sua versione di fronte a Scelsi, subito secretata come quella delle altre. Le ultime due ragazze sentite come persone informate dei fatti sono invece Eva, padovana, e infine una ragazza di Parigi. Sarebbe al vaglio dei magistrati baresi anche il ruolo di due donne dai nomi un po’ più noti alle cronache mondane. Intanto, mentre Barbara Montereale si è definita «ragazza immagine», qualcuno ha provveduto a etichettare Patrizia D’Addario come escort. A farlo è stata Manila Gorio, soubrette-transessuale barese, amica della donna che ha «scosso» Palazzo Grazioli. La Gorio, a un quotidiano del capoluogo, ha dichiarato che «Patrizia è una che sarebbe capace di tutto» perché «voleva il successo, voleva la popolarità e voleva arrivare alla ribalta». Tanto da ipotizzare un retroscena: «Secondo me – ha spiegato Manila – dopo lo scandalo di Noemi lei ha detto: vabbè, mi butto».

E della sua vecchia amica l’ex miss trans dà una lettura con molte ombre, ipotizzando che anche la storia dello scambio di denunce con il protettore, poi finito in carcere, sia andata diversamente da come è stata raccontata: «Ma quale protettore, lui era sposato con un’altra, lei lo voleva tutto per sé. E così lo ricattava: è capace di tutto». Anche, aggiunge ancora la Gorio, di inventarsi «cose fuori dal normale».

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