D’Alema, l’inno d’Italia e il giro della Padania: fischi e fiaschi del Pd

D’Alema, l’inno d’Italia e il giro della Padania: fischi e fiaschi del Pd

Che il momento fosse drammatico lo si sapeva, che la gente fosse esasperata anche. Ma che contemporaneamente in Liguria venissero contestati e fischiati l’Inno d’Italia, Massimo D’Alema e il giro della Padania, beh devo ammettere che era una cosa alquanto imprevedibile.
La matrice ideologica di tali rimostranze è tutta riconducibile alla disgregata macchina da guerra di occhettiana memoria. A nulla sono valsi i vent’anni passati dal discioglimento del Pci, dove si è cercato inutilmente di avviarsi verso una nuova formazione post comunista d’ispirazione socialdemocratica e progressista. Un ritratto di famiglia non certamente edificante, dove persino il sempreverde Massimo D’Alema che dal 1975 a oggi ha vissuto e condiviso tutti i travagli esistenziali dell’attuale Partito Democratico viene insultato e fischiato a più riprese.
Il tutto dopo aver presenziato e partecipato all’inutile e dannoso sciopero generale della Cgil, il tutto mentre stava parlando dal palco della festa dell’Unità a Genova. È un po’ come essere fischiati e insultati anche tra le mura di casa, dai propri figli dalla moglie dagli amici e dai parenti. Dal 1991 a oggi nulla è cambiato e l’anima rossa continua a dettare le sue regole e impone i suoi metodi di lotta, anche a l’«enfants de communisme» il Pd attuale. La storia insegna che vi sarà sempre un compagno e/o un’idea sbagliata da difendere e tutelare. La difesa e la tutela per i compagni, sono valori da anteporre perfino agli interessi nazionali Da ciò ne consegue che si accettino i fischi all’Inno di Mameli e i blocchi e le aggressioni ai ciclisti che ignaramente partecipavano al giro della Padania. Rien ne va plus. Per il Pd vale la frase scritta nel Gattopardo «Tutto cambia affinché nulla cambi».


Fischi e Fiaschi si succedono con regolarità allarmante, ma affinché nulla cambi D’Alema è sempre presente da quarantasei anni nell’establishment che conta. Che abbia ragione Renzi che vuole rottamare tutto e tutti?

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