Goldoni offre nelle sue drammaturgie un ritratto dell'umanità sempre attuale: ce lo dimostra Corrado D'Elia con la sua Locandiera, in scena al teatro Libero fino al 31 dicembre. Una nuova produzione della compagnia Teatri Possibili, per uno spettacolo coinvolgente e divertente: una locanda dai mobili rosa shocking in cui si muovono gli ospiti-pretendenti e Mirandolina, interpretata da Monica Faggiani, la bella e astuta padrona di casa, che con il suo fascino seduce ad uno ad uno tutti i clienti. In un mondo finto, di plastica e di stoffe sintetiche, DElia ha restituito la «maniera» del Settecento goldoniano, rapportabilissima, però, anche al nostro «kitsch»: oltre ai due ricchi pretendenti di Mirandolina, il Marchese e il Conte, interpretati da Gustavo La Volpe e Alessandro Castellucci, anche lottimo Edoardo Ribatto, nei panni del Cavaliere, finisce per cedere al fascino della locandiera. Ogni personaggio risulta essere una caricatura delle varie tipologie umane, che esistevano allora come oggi: dai due pretendenti senza fascino, al latin lover dal cuore duro, fino alle due icone gay, rappresentate da Dajanira e Ortensia, interpretate da Andrea Ribaldi e Bruno Viola. Dopo tutte le peripezie dei pretendenti, sarà il più «normale» Fabrizio, il cameriere (alias Andrea Coppone), a sposare la pratica e concreta Mirandolina. (Info: www.teatripossibili.
it, 02-8323126).
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