Dà fuoco al figlio schizofrenico

(...) Una vicenda tristissima sopportata con grande dignità dai due genitori, entrambi pensionati di 68 anni. Mai una denuncia, solo tante richieste d’aiuto alle autorità sanitarie, rimaste lettera morta. I manicomi sono ormai chiusi e per un malato di mente ci sono solo i trattamenti sanitari obbligatori: cioè un breve ricovero in psichiatria dove far passare la fase acuta. Come sempre successo a quel ragazzo di 30 anni, che poi tornava nel bilocale di via Giussani 19 alla Barona, ad angheriare i genitori.
Il ragazzo, vista la malattia mentale, non lavorava, aveva bisogno di soldi e li chiedeva ai genitori. E quando questi non lo assecondavano li picchiava oppure li derubava. Fino alla tragedia sfiorata giovedì pomeriggio. Sono le 14.30 e dopo l’ennesima richiesta di denaro, il pensionato ha tirato fuori una bottiglietta di plastica piena di benzina, comprata apposta come unica arma di difesa, ha inzuppato i vestiti del figlio e ha cercato di dargli fuoco con l’accendino. Il giovane ha reagito, ne è nata un colluttazione. Il padre le stava buscando di santa ragione e la mamma ha chiamato i carabinieri. Non prima di aver vuotato la bottiglia di benzina e buttato l’accendino.
I militari si sono precipitati in via Giussani, hanno prelevato genitori e figlio e portati alla caserma Barona. Qui il padre ha confessato tutto senza esitazione, mormorando continuamente «Non ce la facevamo più».

L’uomo è stato prima medicato al San Paolo per le botte prese, guarirà in 35 giorni, poi portato a San Vittore. Al San Paolo anche il figlio: due calmanti e rimandato a casa. Dove invece si è ben guardata di tornare la mamma: ha preferito cercare ospitalità dai parenti.

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