Anna Astrella
Condividere. Difendere. Diffondere. Sono queste le parole dordine per le parrocchie romane che propongono la comune linea dellastensione in vista del referendum. Anche nella zona sud-est della città cè fermento e i parroci hanno già da mesi dato il via alla loro personale campagna elettorale per convincere i fedeli a starsene a casa. Nella parrocchia «San Barnaba», a Tor Pignattara, a darsi da fare è il comitato delle famiglie che ha organizzato, nei giorni scorsi, alcuni incontri con il movimento «Scienza e Vita» per spiegare ai fedeli le posizioni della Cei. «Le stesse famiglie - spiega don Mario, il parroco - hanno provveduto a distribuire in chiesa opuscoli e foglietti informativi». Molto attiva anche la parrocchia «Assunzione di Maria», zona Tuscolana. «In chiesa - racconta don Italo - abbiamo distribuito i dépliant informativi del movimento Scienza e Vita, ma abbiamo anche organizzato un dibattito con monsignor Elio Sgreccia, direttore del centro di Bioetica delluniversità Cattolica. È stato un incontro culturale indirettamente valido per il referendum, ma fatto per per informare la gente su cosa vuol dire manipolazione genetica e cellule staminali». Nella parrocchia Ascensione di Nostro Signore Gesù Cristo, al Quarticciolo, il parroco ha preferito limitarsi ad illustrare le posizioni della Chiesa durante i consueti incontri settimanali senza lasciare spazio a dibattiti programmati ad hoc. Fuori dal coro don Giulio della parrocchia Nostra Signora del Suffragio e SantAgostino, a Torre Maura, convinto che i suoi parrocchiani fossero poco interessati alle tavole rotonde. «Ho preferito fare le cose in modo semplice e occasionale - spiega questo parroco - I fedeli che volevano qualche spiegazione in più mi hanno chiesto spontaneamente dei chiarimenti.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.