Marina Brambilla insegna Linguistica tedesca in Statale, è prorettrice ai servizi per gli studenti ed è candidata rettrice. Suoi competitor sono Gianluigi Gatta, docente di Diritto penale e Luca Solari, docente di Organizzazione aziendale e presidente della Fondazione UniMi. Il 3 e il 4 aprile inizieranno le votazioni.
Se venisse eletta sarebbe la prima rettrice donna alla Statale in 100 anni.
«Il momento è favorevole alla dirigenza femminile, abbiamo la prima donna alla guida del Paese e la prima alla presidenza della Conferenza dei rettori, Crui (Giovanna Iannantuoni già rettrice della Bicocca)».
Da dove inizia una rettrice donna?
«Sicuramente dall'attenzione alle politiche di inclusione, non solo di genere. Il vento sta cambiando ma la piramide è ancora rovesciata: le ragazze si laureano più rapidamente dei ragazzi e con ottimi voti ma poi avanzano meno. Il momento critico è la maternità, fra i 30 e i 40 anni. Per questo mi impegnerei a favore del rientro, non solo delle docenti e delle ricercatrici ma anche per quante svolgono un ruolo tecnico o impiegatizio».
Nel suo programma c'è il benessere.
«Vorrei valorizzare l'intera comunità della Statale, investire su ciascuno guardando alla personale crescita formativa, economica e professionale. Dal welfare al diritto allo studio alla parità di sostanza e non solo di forma».
Punterà sulle caratteristiche femminili o le sacrificherà?
«Cerco l'ascolto proprio per valorizzare la complessità. Prenderò decisioni e le comunicherò in modo trasparente. Mi prenderò cura degli impegni fino a quando non saranno realizzati. Non intendo perdermi in visioni ideali se questo vuol dire smarrire l'obbiettivo. Cura, ascolto, concretezza e rispetto degli equilibri sono caratteristiche femminili?».
Il campus Mind (finito entro il 2027) cambierà volto all'ateneo.
«Siamo ai primi posti in Italia per ricerca scientifica, il nuovo polo, dotato di servizi e infrastrutture, permetterà di raggiungere standard internazionali. Si stanno applicando gli stessi criteri anche al polo scientifico di via Celoria, a quello veterinario di Lodi e all'università della montagna di Edolo. Sto cercando di realizzare centri per la didattica innovativa che usino l'AI, la simulazione e la realtà aumentata, sono utili all'aggiornamento continuo, non solo ai futuri medici».
Milano è attrattiva per un ricercatore?
«L'attrattività è data dalla possibilità di offrire una carriera che sia pari a quella di altri Paesi europei. Si parla di cervelli in fuga, penso che sia un bene che i giovani vadano all'estero ma devono anche poter tornare e trovare da noi le stesse condizione che li hanno portati altrove».
Invece chi va spesso non torna.
«Ci sono questioni che dipendono dal governo e altre che possiamo gestire qui. Seguo da anni il tema delle residenze grazie all'Osservatorio per il diritto allo studio di cui faccio parte: abbiamo lavorato bene sia con il Comune che con la Regione ottenendo 10 milioni d fondi Pnrr per realizzare una residenza, già avviata, in via Ripamonti, a maggio disporremo di altri 13 milioni. Ma la domanda di residenze è superiore ed è svantaggiato il ceto medio».
È d'accordo con il sindaco: gli affitti brevi stanno penalizzando gli studenti?
«Sono cambiate le logiche di mercato, una volta si preferiva affittare agli studenti che alle famiglie. È positivo che Milano sia diventata turistica ma va cercato un equilibrio».
La Statale rafforzerà anche la sua anima umanistica?
«L'area umanistica è la storia dell'ateneo; in 100 anni l'università ha dialogato con le discipline all'avanguardia, la medicina avrà sempre bisogno dell'etica e del diritto, l'AI si rapporta con l'uomo.
La sede centrale verrà valorizzata dalla cittadella delle biblioteche, una rete che sarà anche al servizio della città rispondendo alla propria vocazione: fu fondata da Luigi Mangiagalli che era anche sindaco perciò ha sempre mantenuto un rapporto stretto con la città. Con i suoi 64mila iscritti, la Statale diventerà un ateneo multicentrico e multidisciplinare».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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