Un lupo solitario stanco del regime iraniano, gruppi armati sunniti, curdi o ex marxisti e dietro le quinte gli israeliani, che da tempo sono impegnati in una guerra segreta contro il nucleare di Teheran. Non sono pochi i nemici del presidente iraniano Mahmoud Ahmadinejad.
Negli ultimi tempi, i più pericolosi si sono dimostrati i Soldati di Allah (Jundallah), anche se il loro capo, Abdolmalek Rigi, è stato da poco impiccato. Il 15 luglio, come rappresaglia per lesecuzione del leader, i terroristi sunniti hanno messo a segno un doppio attacco suicida. Le vittime sono state 28, in gran parte Guardiani della rivoluzione, il corpo di élite degli ayatollah. Lo stesso Ahmadinejad era finito nel mirino dei Soldati di Allah, ma il complotto per ucciderlo è stato sventato allultimo momento. Il gruppo armato sunnita, nellIran sciita, sostiene di battersi per i diritti dei baluchi, un gruppo etnico della regione Sud orientale del Sistan-Baluchistan.
Lesplosione che ha coinvolto il convoglio del presidente, però, è avvenuta dallaltra parte del Paese, nel capoluogo regionale di Hamadan. Non lontano dal Khuzestan, regione turbolenta, dove in passato sono scoppiate diverse bombe. Teheran aveva accusato gli inglesi, presenti nel confinante Irak, di aiutare le cellule arabe del Khuzestan. Lo stesso Rigi aveva confessato in tv i contatti con Yasin Ahvazi, un presunto leader del gruppo armato Al Ahvazie, che prende il nome dal capoluogo della regione con forte presenza araba.
Lapparente esplosione amatoriale di ieri fa pensare a un lupo solitario, stufo del regime e della crisi economica. Sarebbe già stato arrestato. Un singolo, vicino allOnda verde, il movimento di protesta contro il regime. Anche i curdi hanno un gruppo armato, noto con la sigla Pjak (Partito della vita libera in Kurdistan). La formazione è attiva nelle montagne del Nord, al confine con lIrak. In giugno gli iraniani avrebbero usato lartiglieria per stanarli. Oltre la metà dei miliziani sono giovani donne. Tra i capi, Gulistan Dugan, 39 anni, psicologa laureata alluniversità di Teheran.
Oramai sono in seconda linea i chiacchierati Mujaheddin del popolo, ex marxisti, che hanno cambiato nome e pelle. Negli anni 80 e 90 mettevano a segno temibili attentati. Primo fra tutti quello che ha costretto Ali Khamenei, la Guida suprema, a non poter più usare il braccio destro. Saddam Hussein avevano garantito ai Mujaheddin campi, soldi e addestramento. Dal 2001 avrebbero rinunciato al terrorismo. La leader è Maryam Rajavi, laureata in ingegneria a Teheran. Guida la lotta da Parigi. I Mujaheddin sinfiltrano alle manifestazioni dellOnda verde e raccolgono informazioni sensibili sul programma nucleare iraniano. Dietro le quinte degli attentati che ogni tanto decapitano i vertici dei Pasdaran o eliminano gli scienziati atomici iraniani si sospetta spesso che ci sia il Mossad.
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