Dai dipinti al design, la passione per l’arte si mostra all’incanto

Settimana ricca di opportunità per chi ama il bello, con le tre aste da Sotheby’s, Porro & C. e Pandolfini

Luciana Baldrighi

Con New York, Londra e Parigi, anche Milano dà il via a una serie di importanti battute d’asta dove lo stato di conservazione delle opere appare a dir poco sorprendente, segno di un mercato che è in ripresa e che viene sempre più considerato come investimento. Si inizia con la presentazione da parte di Finarte-Semenzato della «Battaglia di Ponte Milvio», un disegno prezioso del XVI secolo esposto a Palazzo Busca in corso Magenta 71.
Sempre in zona Magenta, la Porro & C. (piazza Sant’Ambrogio 10) da oggi al 23 novembre - con battuta d’asta giovedì 24 alle 17 a Palazzo Giureconsulti in piazza Mercanti al 2, dalle 10 alle 18,30 - presenta «Da Boldini a Beuys e oltre», portando alla ribalta più di un secolo e mezzo di pittura. Si parte dai dipinti del XIX secolo, poi opere del Novecento storico, Arte Contemporanea (1945-1985), che comprende una consistente raccolta di lavori di Joseph Beuys provenienti dalla collezione di Lucrezia de Domizio Durini, e una sezione di Young Art (1985-2005).
Lucrezia de Domizio Durini è un personaggio atipico del sistema dell’arte contemporanea; da circa cinquant’anni opera nel campo della cultura internazionale in qualità di mecenate, editrice, curatrice, scrittrice e giornalista. Nel caso di Beuys ne diventa la maggior esperta e il suo nome è legato a onoreficenze e donazioni di opere d’arte dell’artista scomparso.
Ma torniamo ai dipinti del XIX secolo, dove emerge il grande «Ritratto di Madame Juana Edwards Gandarillas» (stima a richiesta) eseguito da Giovanni Boldini nel 1914, una prova del virtuosismo tecnico del pittore ferrarese. Burrascoso è invece il paesaggio di Gustave Courbet «La Falesia ad Etretat» (360/400mila euro), dove la costa normanna amata dall’artista francese diventa da quel momento fonte d’ispirazione della generazione successiva degli Impressionisti.
«Garibaldi a Palermo» (stima 360/400mila euro) è il soggetto di una grande composizione di Giovanni Fattori eseguita tra il 1860 e il 1862 in pieno fervore rinascimentale. Il caposcuola dei Macchiaioli è poi presente con un’idilliaca tela del 1894 «Amore nei campi» (stima 320/360mila euro).
In mostra e in asta anche Michetti, Irolli, Mancini, Moritz von Schwind, Edward Lear, Gignous, Previati, Bellei e Zandomeneghi, ma anche dipinti del XX secolo tra i quali due importanti fogli di Umberto Boccioni, la cerniera e il punto di svolta tra Ottocento e Novecento: «Ritratto della signora Maffi» del 1910 (stima 150/180mila euro).

Non mancano tre belle opere di Mafai, Sironi e De Pisis, nonché Masson, Picabia, Max Ernst Licini, Pistoletto, Chia e Alviani. Una ottantina di dipinti di giovani artisti figurativi chiudono l’esposizione.
Attesa anche l’asta di Pandolfini per oggi alle ore 18 nello spazio di via Bigli 11/A dove si va dal design, dal 1930 al 1990, all’Arte Moderna e Contemporanea. Di grande rilievo sono i mobili e gli oggetti firmati da architetti e designer come un «Carrello robot» di Joe Colombo del 1969, la «Fioriera Fiorenza» di Ettore Sottsass del 1962, alcuni tavoli di Piero Fornasetti, le lampade di Enzo Mari, Adalberto Dal Lago, Tobia Scarpa, Achille Castiglioni, Vico Magistretti, Emilio Monti e Ernesto Gismondi, due poltrone «Nastro» di Gio Colombo del 1965 prodotte da Bonacina e «Appendiabiti vip» di Roberto Lucci e Paolo Orlandini della Vela (1968). Bruno Munari, Angelo Mangiarotti, Gio Ponti, Charles Eames fanno discutere con le loro forme all’avanguardia.
Eleganti due «appliques» e una credenza di Emilio Lancia; poltrona tavolino e scrittoio di Giuseppe Pagano e ancora poltrone e tavoli di Alvar Aalto, Marcel Breuer e Frank Lloyd Wright (dal 1914 al 1932), il tutto condito da opere di Melotti, Pomodoro, Cassinari, Mafai, Cascella.
Sotheby's nella sua sede di Palazzo Broggi, via Broggi 19, presenta oggi (10-13) l’asta che si terrà domani.

Buona parte delle opere sono sculture del Novecento italiano, tra cui spiccano un bronzo di Arturo Martini (150mila euro) e un concetto spaziale in rame di Lucio Fontana. Tra i dipinti una piazza d’Italia di De Chirico (200/250mila euro) e un ritratto di Boccioni del 1907, valutato mezzo milione di euro.

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