Secondo voi, facendo uso del più banale senso comune, se una scuola viene occupata da qualche decina di studenti, vi si possono svolgere lezioni regolari, compiti in classe, esercitazioni, interrogazioni proprio come accadrebbe se quei ragazzi fossero regolarmente ai loro posti e non nelle protestatarie e stracciate vesti di occupanti? Evidentemente non è possibile, altrimenti che differenza ci sarebbe tra una scuola occupata e un'altra dove invece si svolge una normale attività didattica? Quali sarebbero gli effetti, le espressioni dell'occupazione e in cosa consisterebbe l'attività di protesta degli occupanti se tutto andasse come al solito? E invece no, vi sbagliate, siete in errore: secondo il pm di Milano Ferdinando Pomarici e la sua collega Grazia Pradella la quarantina di studenti che il 18 novembre scorso hanno occupato il liceo artistico «Caravaggio» nell'ambito delle chiassose proteste contro la riforma
Gelmini, in nessun modo hanno «interferito con l'attività delle lezioni». Tutto normale, insomma.Il preside li aveva denunciati per «occupazione di edificio pubblico» e i ragazzi erano stati perciò iscritti nel (...)