«Dai mamma basta domande ora giochiamo»

da Roma

«Mamma adesso basta domande... Dai giochiamo». Dice così una bimba in un video presente negli atti dell’inchiesta sul presunto giro di pedofilia nella scuola materna «Olga Rovere» di Rignano Flaminio. Una frase con cui la bimba tenta di porre fine a un’incalzante serie di domande della madre. Nel video, alla madre che chiede chi la portava in giro, la bimba risponde che si portava in giro da sola e la madre le dice: «Ma non salivi su una macchina?». Dopo un po’ vengono fatti alcuni nomi, la piccola accenna a una «cosa stranissima», ma si rifiuta di dire di cosa si tratta, e spiega che non lo può dire perché «le maestre non lo vogliono dire». Dopo un lungo tira e molla, la piccola spiega: «Se te lo dico poi le maestre mi strillano». La madre la rassicura spiegando che lei le maestre neppure le conosce, che lei non avrebbe detto nulla alle maestre. Ancora domande del genitore, ancora richieste di chiarimenti e poi il finale: «Basta mamma, adesso andiamo a giocare». È in base a questi video che è partita l’inchiesta che ha portato a sei arresti.
Sulla vicenda ora anche la Procura presso il tribunale dei minori della capitale ha aperto un’indagine. A rivelarlo è stato il pm Simonetta Matone che, a margine di un convegno nella sede capitolina del Parlamento europeo, all’agenzia «Asgmedia», ha detto «di non poter rispondere perché vincolata dal segreto professionale visto che le carte sull’inchiesta sono arrivate al suo ufficio».
Intanto continuano le prese di posizione tra gli abitanti di Rignano Flaminio. Divisi tra innocentisti e colpevolisti. «Penso e spero che tutta questa storia non sia vera, sia una montatura dei grandi e finisca in una bolla di sapone.

Anche se, i bambini tendono a imitare i comportamenti degli adulti, e se per ipotesi io dico una parolaccia, mia figlio la ripete. Per questo suggerirei di guardare anche cosa succede nelle case», spiega M.S., 35 anni, padre di un bimbo di 4 che frequenta la scuola Rovere.

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