«Dai patti ai fatti: in arrivo telecamere e un pool per l’estate»

«La Moratti? Potrebbe fare i comitati di base. Un amministratore lavora, non protesta, non grida». Parola di Massimo Cacciari, filosofo e sindaco di Venezia. Un telegramma velenoso che Palazzo Marino respinge al mittente
Vicesindaco De Corato, ma è vero che qui si grida molto e si lavora poco?
«Cacciari farebbe bene a leggersi il Patto per Milano sicura. Un atto importante appena firmato con il governo. Di centrosinistra, badi bene Cacciari. E sono tutti impegni concreti».
Da dove si parte?
«Dal comitato convocato la prossima settimana dal prefetto in cui stabiliremo le priorità».
Qualche idea?
«Certo. La criminalità diffusa e predatoria, le occupazioni abusive, i campi nomadi irregolari, le violenze a donne e bambini, le truffe agli anziani».
Partiamo dai rom?
«Vogliamo un commissario straordinario che dislochi in provincia i campi regolari. Ho detto regolari, perché gli irregolari devono essere smantellati».
E chi ci sta dentro?
«Via. Milano con Triboniano ha fatto la sua parte. Non ne possiamo assorbire di più».
Ma ora sono cittadini europei.
«Sono stato il primo parlamentare a lanciare l’allarme. Se mi avessero ascoltato a novembre avremmo fatto come Zapatero in Spagna e Blair in Inghilterra. Una moratoria di due anni e oggi non saremmo invasi».
Aree dismesse, un esempio concreto?
«Tantissime sono in condizioni disastrose. L’edificio di Pompeo Leoni è in condizioni intollerabili. Abbiamo disegnato una mappa con tutte le emergenze, ora le affronteremo una alla volta».
Prostituzione?
«C’è quella femminile, ma anche quella maschile e, gravissima, quella dei minori. Ci vogliono telecamere in viale Abruzzi, le metteremo a Figino, bisogna intervenire all’ortomercato, in piazza Trento, in via Principe Eugenio, Sassetti, Giolli».
La droga?
«Abbiamo cominciato con viale Monza. Ci sono i primi risultati, ma il fenomeno non è ancora debellato. Ora interverremo a Figino. E anche nella zona dei Navigli con pattuglie miste di tutte le forze dell’ordine».
Abusivismo commerciale.
«Anche nei mercati pattuglie miste con nuclei della guardia di finanza. La presenza degli irregolari è ormai massiccia, la lotta alla contraffazione deve diventare durissima».
Nel Patto c’è anche un capitolo «Estate a Milano».
«Dobbiamo far convivere la voglia di divertirsi di qualcuno con il diritto a riposarsi degli altri».
Da dove si parte?
«Con un nucleo di venti uomini alle colonne di San Lorenzo. Poi ai Navigli, in corso Sempione, in corso Como. E nei parchi. Il Monte Stella è sempre pieno di extracomunitari ubriachi. Intollerabile».
Dopo il Patto, chiederete al governo anche nuove leggi.
«I sindaci devono avere a disposizione più strumenti».
Di cosa avete bisogno?
«Di far diventare la prostituzione per strada un reato, di punire più severamente i vandalismi contro il patrimonio, di processi più veloci per le violenze a donne e bambini. Con i Comuni che si possano costituire parte civile».


Poi?
«Aumentare le pene per i reati commessi ai danni di chi abbia più di sessant’anni, penso alle truffe agli anziani, inasprire le condanne per i recidivi e per gli immigrati un permesso di soggiorno a punti».
A punti?
«Come la patente, a ogni reato commesso vengono scalati. Chi li finisce viene espulso».

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