Pechino - I dirigenti tibetani si sono infuriati alla notizia che gli Usa renderanno onore al Dalai Lama con un premio, avvertendo che le attività dei suoi sostenitori stanno aumentando nel Tibet, controllato dai cinesi. Da Pechino arriva il veto: "Quest'azione danneggerà gravamente le relazioni tra i due Paesi". Il Dalai Lama, che ha vissuto in esilio in India dopo aver organizzato una fallita rivolta contro il dominio cinese nel 1959, riceverà domani la medaglia d’oro del Congresso Usa, dopo esser stato ospitato alla Casa Bianca dal presidente George Bush.
Bush: "E' un incontro privato" Il presidente degli Usa comprende l’irritazione della Cina ma conferma che riceverà il Dalai Lama. Lo ha reso noto la Casa Bianca dopo che Pechino aveva chiesto al presidente americano di annullare l’appuntamento con il leader spirituale tibetano minacciando un peggioramento delle relazioni bilaterali. "E' un incontro privato alla residenza della Casa Bianca - ha spiegato il portavoce Tony Fratto - comprendiamo le preoccupazioni dei cinesi".
I comunisti tibetani: "Siamo furiosi" "Una persona del genere che sostanzialmente divide la sua madrepatria e non la ama è stata accolta da alcuni Paesi e sta anche
per essere premiato. Siamo furibondi", ha dichiarato ai giornalisti Zhang Qingli, capo dei comunisti tibetani. "Se il Dalai Lama può ricevere un premio del genere, non ci dev’essere giustizia o gente per bene nel mondo". Cina: "Azione grave" La Cina, che considera il Dalai Lama un separatista e un traditore, si è ritirata da un vertice di potenze mondiali sull’Iran per protesta contro il progetto americano di onorarlo. La Cina ha anche annullato un colloquio annuale con la Germania sui diritti umani per dimostrare il proprio dissenso nei confronti dell’incontro dello scorso settembre del cancelliere tedesco Angela Merkel col Dalai Lama. Il portavoce del ministero degli Esteri Liu Jianchao ha detto che la Cina è "fortemente insoddisfatta" con gli Usa ed ha chiesto di rivedere tale decisione. Altrimenti ci sarebbe "un impatto estremamente serio" sulle relazioni bilaterali, ha detto nel corso di una conferenza stampa. Aggiungendo che il ritiro dal vertice sull’Iran ha avuto "ragioni tecniche".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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