La macchina del fango in versione estiva. Prima puntata. La verità è di quelle agghiaccianti e ancora sconosciute. Massimo D'Alema ha sciolto nell'acido Walter Veltroni. Lo ha condotto al largo di Ponza sulla sua barca Sicarius con la scusa di parlare del malaffare che ha colpito il Pd; poi lo ha incastrato nel pozzetto della barca e con il doccino dell'imbarcazione gli ha versato l'acido. Due lenti e un porro galleggerebbero ora nel pozzetto. Veltroni aveva tentato di introdursi nella fondazione Italianisovietici per fotografare la cella frigorifera «Siberia» dove D'Alema avrebbe rinchiuso Romano Prodi dopo averlo bollito e insaccato.
Scoperto dalle Guardie Rosse, Walter è stato portato al cospetto di D'Alema che fingendo di graziarlo, l'ha portato con sé in barca. Poi la tragedia. Alle origini del feroce gesto ci sarebbero vecchi e mai sopiti rancori. L'incompatibilità tra D'Alema e Veltroni era antica, anzi congenita, e risale a due traumi psichici opposti: D'Alema non è mai stato bambino e Veltroni non è mai diventato adulto. A sei anni D'Alema non sognava la bicicletta come i coetanei ma i carri armati sovietici. E a quarantasei anni Veltroni giocava ancora, non in Borsa come i coetanei ma con le figurine Panini.
La divergenza era stridente. Ora è sfociata nel dramma.
Col suo solito sarcasmo D'Alema ha commentato: Walter diceva, citando Bauman, che la politica oggi è diventata liquida, e io l'ho liquefatto per adeguarlo. Ora D'Alema starebbe tentando di raggiungere in barca il Brasile come rifugiato politico.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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